Sa Paradura: L'Unione Fa La Forza 0 Comments
“La Sa Paradura è un gesto che esiste dalla notte dei tempi. Quando uno purtroppo perde il gregge, per mille motivi, o perché glielo rubano, o perché glielo ammazzano o perché è una brutta annata, ogni pastore regala una pecora per ricompattare il gregge per far sì che il pastore possa ricominciare a vivere e a lavorare”.
Così spiega Gigi Sanna (leggi il nostro articolo sui Canti Di Sardegna), pastore e leader del gruppo musicale Istentales (che in sardo indica un piccolo gruppo di stelle della costellazione di Orione che sono da sempre un punto di riferimento per i pastori della Barbagia) in un’intervista data alla televisione italiana.
“Si usa Radio-Pecora che è il mondo della campagna, una radio che non ha modulazione di frequenza, c’è nell’aria e tutti lo sanno: un passaparola.”
Sa Paradura (o Ponidura), vuol dire "mettere a disposizione", è una tradizione che la società pastorale antica praticava per venire incontro ad un altro pastore nei guai con il suo gregge a causa di furti, malattie o da disastri naturali, con il contributo di una propria pecora, per ricostruire il gregge perduto o distrutto.
In assoluta controtendenza all’odierna concorrenza volta ad ottenere i primi posti, il rito de Sa Paradura recupera una condotta etica e solidale che dovrebbe esistere nella comunità civile, cioè che aiutando chi è in difficoltà si aiuta se stessi.
Ma la cosa più bella è che “Non c’è distinzione tra pastore sardo e pastore umbro, i pastori sono tutti uguali. Noi che viviamo in campagna conosciamo le difficoltà, siamo abituati ai sacrifici e quando uno di noi ha bisogno lo aiutiamo: se abbiamo due pecore, una la doniamo a lui” dice ancora Gigi Sanna, abbracciando gli allevatori di Cascia colpiti dal terremoto del 2017, ai quali sono state consegnate mille pecore, donate da circa 600 pastori sardi di 150 Comuni, con anche 500 quintali di foraggio a sostegno di circa 40 aziende umbre.
L’assegnazione delle pecore avviene come vuole la tradizione: “a istumbu”, cioè a caso, infatti le pecore verranno date a ciascun pastore da due bambini bendati che le sceglieranno per loro.
Il beneficiario non dovrà restituire il regalo ma, ovviamente, ha l’obbligo morale di partecipare a contribuire quando qualcun altro sarà in difficoltà.
“Ciò che abbiamo fatto per noi stessi muore con noi. Ciò che abbiamo fatto per gli altri dura per sempre.” (Albert Pike)
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di Daniela Toti
Foto di Laura Mor
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