“Mare e Sardegna” Di D.H. Lawrence 0 Comments

“Mare e Sardegna” Di D.H. Lawrence

David Herbert Lawrence fu uno degli scrittori del primo novecento che amò molto la Sardegna, lasciandoci una guida turistica d’altri tempi, un libro di viaggio dove si leggono usi e costumi, tradizioni e descrizioni di posti e personaggi raccontati in modo poetico, accurato e ammaliante, ma anche ironico e dissacratorio. 

L’opera dell’attento cronista è “Mare e Sardegna” pubblicata nel dicembre 1921.  Molte delle sue citazioni sulla Sardegna sono ancora oggi valide. Questa terra non assomiglia a nessun altro luogo.”come non esserne orgogliosi e affascinati?

Lawrence era uno scrittore molto discusso per la risonanza suscitata da molti suoi romanzi, considerati “erotici” in quanto affrontano esplicitamente, e con provocazione, tematiche amorose. Come il suo ultimo romanzo, il famoso “L’amante di Lady Chatterley”, pubblicato nel 1928, due anni prima della sua morte e ancora oggi uno tra i più grandi capolavori della letteratura erotica. 

I suoi libri, benché discussi, vendevano bene e gli permisero di viaggiare per visitare l’Italia, l’India, l’Australia, il Messico. Spiegava il suo bisogno di viaggiare riportandolo  nell’incipit del libro “Mare e Sardegna”.  Si sente la necessità assoluta di muoversi. E soprattutto di muoversi in una direzione particolare

Era il 1921, un secolo fa, e David Herbert Lawrence e sua moglie Frieda decisero di intraprendere un viaggio in Sardegna. Scelsero la Sardegna perché veniva descritta come selvaggia e indomita, al punto che “né fenici, né romani, né greci né arabi la conquistarono mai.

Fu un viaggio programmato, un breve tragitto turistico per poter scrivere un diario, quello che sarebbe diventato il libro di viaggio “Mare e Sardegna”. 

Sbarcando a Cagliari, in nove giorni attraversarono l’isola in treno da Mandas fino a Terranova-Olbia, passando da Sorgono e Nuoro. Un viaggio lungo, scomodo e avventuroso che gli permise di descrivere un ritratto della Sardegna e dei sardi originale e molto diverso dai resoconti dell’800 di La Marmora e Valery. 

I collegamenti interni erano l’unica rete ferroviaria e le navi l’unione possibile con il mondo, una mancanza di strutture per i primi pionieri del turismo incantati da quei territori aspri e bellissimi.

L’immagine che ne risulta è una Sardegna ferma a prima del Mondo Classico. Le pagine più belle, più affascinanti sono quelle dedicate al Bastione di Cagliari, e a Nuoro alla ricerca del paese natale di Grazia Deledda, che apprezza, avendone anche scritto l’introduzione alla traduzione inglese del suo libro “La Madre”. Descrive le vie di Nuoro “…l'unica strada. Ed era un fiume di vita rumorosa. Una banda suonava, piuttosto terribilmente, dietro l'angolo in fondo alla strada, e su e giù per la strada saltavano un numero infinito di mascherati nei loro costumi di Carnevale, con ragazze e giovani donne che passeggiavano a braccetto per partecipare. E com'erano tutti vivaci, frizzanti e inconsapevoli!”.

Il libro racconta paesaggi desolati, deserti e incontaminati, contadini che vivono in simbiosi con la natura e pastori con le loro greggi. È il regno dei castagni, delle querce e dei sugheri. Un paesaggio selvaggio, insolito, dove le colline sembrano vergini e deserte. Campagne spoglie e pietrose, sassi che spuntano nelle valli, qualche uomo a cavallo, solitario. Viene resa intatta la bellezza dei luoghi, la testimonianza di un popolo indomito e selvaggio che nessuno mai è riuscito a conquistare.

Resta sorprendente che D.H. Lawrence non dedichi al suo lettore una sola parola sulla civiltà nuragica della Sardegna, che ha molti punti in comune con quella etrusca che aveva avuto modo successivamente di conoscere ed apprezzare. Si è perso l’antica cultura sarda perché probabilmente aveva scambiato gli antichi monumenti in sporgenze rocciose. L’archeologia in Sardegna cominciò ad essere attiva con scavi e ricerche solo decenni dopo la sua visita.

I due entusiasti viaggiatori, prima di arrivare a Olbia-Terranova, passarono per Orosei godendo la bellezza di quel mare che riempiva gli occhi e l’anima. Da Olbia il piroscafo li porterà verso altre terre da conoscere e forse da raccontare.

 

“La Sardegna è un'altra cosa. Incantevole spazio intorno e distanza da viaggiare, nulla di finito, nulla di definitivo. È come la libertà stessa.” (David Herbert Lawrence, dal libro “Mare e Sardegna")

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di Daniela Toti

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