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Ci sono delle aree del pianeta definite “zone blu”, nelle quali la longevità è più alta in confronto alle altre zone del mondo e gli ultracentenari che hanno la fortuna di abitarci, godono di una forma psicofisica eccellente. Le “zone blu” si trovano in Sardegna, in Grecia, in Giappone e in California.
La Sardegna appartiene dunque ad uno dei paradisi terrestri in cui si vive più a lungo, e più specificamente, l’Ogliastra nel nuorese è la Regione in cui è stata rilevata un’aspettativa di vita maggiore in paragone al resto d’Italia. Oltre a prediligere la vita all’aria aperta, i sardi si nutrono di cibi genuini che provengono dalla loro terra. La dieta tradizionale sarda si basa su pane integrale, verdure, formaggio di capra e vino, tutti cibi inseriti nella dieta mediterranea.
In Sardegna, dove il vento sposta e diffonde il profumo della macchia mediterranea, si beve felicemente birra. Bere la birra per i sardi è un ritornare ad una antica radice della propria cultura senza però rinnegare l’antica cultura bacchica del vino.
"Non ricordo di avere mangiato niente di più squisito", dice Bartolomeo Platina riferendosi alla bottarga ne "Il piacere onesto e della buona salute", il suo primo libro di cucina stampato nel Rinascimento, un monumento alla cucina medievale.
Le campagne del Campidano erano ricche di vite selvatica e gli Shardana (popolazioni presumibilmente identificabili con gli antichi Sardi) bevevano vino rosso, una specie di Cannonau di quasi tremila anni fa. Il Cannonau è quindi uno dei vini più antichi del Mediterraneo.
"Comment’est durche su mele, siat durche s’amore". "Come è dolce il miele, così sia dolce l’amore". Questo è un augurio che nel nuorese fanno agli sposi nella zona di Nuoro e della Barbagia. La tradizione dei momenti importanti in Sardegna nasconde un “cuore dolce” che esprime al suo meglio per festeggiare la celebrazione del matrimonio.
Usando primariamente come ingrediente principale il grano, ogni area dell’isola ha la sua specialità perché l’arte antica della panificazione non è stata dimenticata e si tramanda da generazione in generazione.
La pasta in Sardegna, fertile di grano da sempre, ha la sua peculiarità tutta da scoprire. Sappiamo che chicchi di grano sono stati ritrovato nei nuraghi e quindi possiamo dire che il grano si coltiva in Sardegna dall’età del Bronzo.
La Macchia Mediterranea in Sardegna, è formata, insieme a varie altre essenze quali cisto, lentisco, ginepro, corbezzolo, da uno dei suoi più comuni componenti: il mirto. Tutto l’arbusto è molto aromatico, fiori e frutti compresi, ma viene anche usato come pianta ornamentale.
Nella cultura millenaria casearia di quest’isola, i formaggi sono un’arte consolidata che si rinnova quotidianamente portando a tavola la tradizione nel sapore dei suoi caci .
Conosciuto in alcune regioni anche come abbardente (o acuardenti), “acqua ardente”, è “il” distillato d’uva sardo per antonomasia, 40 gradi, trasparente e dal gusto avviluppante e piacevole al naso per la sua fragranza di fiori, frutta e spezie è ottimo per il fine pasto.
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di Daniela Toti
Photo: un buffet di matrimonio al Gabbiano Azzurro Hotel & Suites - photo credits Laura Mor
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