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Golfo Aranci: Borgo Di Pescatori

Alla sera, quando il sole è meno cocente, la brezza gradevole sulla pelle è un invito per la passeggiata. I colori del mare e del cielo hanno una magia che confluisce con il manifestarsi della Sirena di Golfo Aranci, che affiora dai fondali con un canto di buon augurio in lingua sarda. La statua è opera dello scultore nuorese Pietro Longu.

Il nuovo lungomare, con il camminamento esterno di legno e i prati verdi disseminati di piacevoli panchine multicolori, custodisce una singolarità dell’arte sarda: la musica dei sassi. Due “Vele” e un gruppo di tre colonne di Pinuccio Sciola, Scultore Sardo (l’unico scultore che sia riuscito a far cantare le pietre), impreziosiscono il luogo.

Proseguendo la passeggiata lungomare verso il porto, si attraversa la parte più autentica di Golfo Aranci. Questo antico borgo nato a metà dell’ottocento, è stato colonizzato da pescatori arrivati da Ponza per il suo mare così ricco di pesce. Ancora oggi le sue casette colorate in riva al mare alla fine del paese, abitate da pescatori, mantengono la loro originaria identità, con la sua anima instintuale. Golfo Aranci è infatti famoso soprattutto per le sue pescherie dall’antico sapore del buon pesce fresco venduto tutto l'anno, perchè i pescatori portano a casa il frutto del loro lavoro tutte le mattine, come sempre hanno fatto i loro padri.

Nel vecchio borgo appese alle case più antiche, una serie di fotografie per lo più in bianco e nero raccontano la storia della comunità di pescatori, realizzate tra gli anni Cinquanta e Sessanta dalla talentueux  fotografa tedesca, Marianne Sin Pfältzer.

Almeno tre sono le versioni sulle origini del nome di Golfo Aranci, un tempo nota come “Sa Costa de Figari”. Può provenire dal gallurese “Golfu di li Ranci” (Golfo dei Granchi), oppure “Golfu di li arrangi” dove si riparavano (arrangiavano appunto) le navi in avaria. Ma c’è una versione più poetica e profumata: un gruppo di pastori un giorno videro le acque colorarsi improvvisamente di arancio. Scesero curiosi dai Monti Ultana e davanti a loro si presentò una grande quantità di arance e mandarini galleggianti sul mare. Gli agrumi provenivano dalle stive di una nave diretta in Sardegna e colata a picco per una tempesta. I pastori furono riconoscenti per quel straordinario e insperato dono del loro mare e battezzarono il più bel golfo della Gallura con il nome di Golfo Aranci.

Lo splendido tratto di Costa Sarda che dalla Città di Olbia porta a Golfo Aranci ospita altre bellissime spiagge. Pittolongu e Bados, molto care agli olbiesi, sono attrezzate con ombrelloni, sdraio, ristoranti e bar. Anche Cala Sassari e la Spiaggia Bianca, dalla sabbia fine e bianchissima, sono molto famose e apprezzate, praticate da amanti di wind surf e snorkeling. 

La Spiaggia di Baia Caddinas precede le Cinque Spiagge di Golfo Aranci, e la Terza, che include la spiaggia del Gabbiano Azzurro Hotel & Suites, è la più ampia.

Proseguendo verso Capo Figari, i cui fondali sono meta di immersioni, proprio di fronte all’Isola di Figarolo, si trova la spiaggia di Cala Moresca, un angolo da sogno, che ti riporta con la fantasia ad un rifugio corsaro salgariano e ti fa pensare: “Beh, per tutte le filibuste! Godiamoci questo paradiso!

Non si può essere infelici quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento.” (Irène Némirovsky)

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di Daniela Toti

Ph. Credits Elise Tanriverdi

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