Sa Ramadura: Strade Di Sardegna Ricoperte Di Petali 0 Comments
Sa Ramadura, detta anche "infiorata" – che ancor oggi affascina – è tra gli eventi religiosi e folkloristici più sentiti in Sardegna. È una festa molto antica ma in passato era diversa. “Ramadura” è un termine che deriva da ramo, o da ramaglie, del tagliare e dell’usare i rami. I rami che venivano scelti erano quelli delle piante aromatiche delle quali la Sardegna è davvero ricca: Alloro, Menta selvatica, Rosmarino, Ginepro, Mirto, Lavanda, Eucalipto, Elicriso, Malva e altre ancora.
Il Rito della “Ramadura” avveniva non tanto per la piacevolezza di realizzare i tappeti verdi e colorati dai petali di fiori per il passaggio dei cortei, quanto per attenuare l’odore predominante degli escrementi dei buoi e dei cavalli usati per trainare il cocchio e le traccas (i carri da lavoro degnamente addobbati per le sagre e le feste religiose), che defecavano e urinavano durante la processione. Oggi per Sa Ramadura si intende una strada coperta da petali di rosa per la festa del Santo Patrono, ottenendo un magnifico risultato colorato e profumatissimo.
La “Ramadura” più famosa e imponente è quella del 1 Maggio della Sagra di Sant’Efisio, con milioni di petali di rose gialli, rosa e rossi preparati per l’avvenimento, disseminati sulle strade, trasformando l’asfalto in un preziosissimo tappeto fragrante e vivace, dove i petali simboleggiano felicità e prosperità. I petali di rosa erano e sono tra i simboli della tradizione. Per i matrimoni venivano e vengono sparsi sul capo degli sposi per augurare un’unione continuativa nel tempo.
La tradizione della festa di Sant’Efisio nasce alla metà del ‘600, quando scoppiò in Sardegna una terribile epidemia di peste che falcidiò la popolazione. Fu invocata l’intercessione di Sant’Efisio e Cagliari fu protetta dalla peste, dalle guerre e da altre calamità. Tutta la Sardegna si unisce a Cagliari per questa importante manifestazioni del culto popolare con decine di rappresentanze dei paesi della Sardegna, con uomini, donne e bambini che vestono gli abiti tradizionali e i preziosi gioielli dell’artigianato orafo sardo, sfilando e intonando canti e preghiere.
Esiste anche un liquore alle rose che prende il nome di “Sa Ramadura”, un liquore a base di grappa alle rose ad alta gradazione alcolica, profumato e delizioso al palato, usato a fine pasto.
"[…] (la donna sarda tradizionale) da fanciulla pensa a prendere marito, maritata pensa ai figli e al benessere della sua famiglia. I suoi svaghi sono l’andare in chiesa, le processioni, il ricambiare le visite…" (Dolores Turchi)
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di Daniela Toti
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