La Lingua E La Musica Sarda 0 Comments

La Lingua E La Musica Sarda

La lingua e la musica, così strettamente legate e integrate tra loro,  appartengono alla vasta cultura della Sardegna, inglobando il patrimonio del passato con quello del presente. Lo studio della musica popolare e tradizionale si chiama etnomusicologia. La musica, che riguarda tutti i popoli, con tecniche e sonorità proprie e diverse l'una dall'altra, fa capire a fondo il patrimonio culturale della gente che l’ha creata. Viceversa, per capire la cultura di un popolo bisogna studiarne la musica, e attraverso la musica si può accedere alla lingua.  In Sardegna, dove la musica è molto diffusa,  si spazia dalla musica popolare tradizionale, alla musica popolare moderna, al jazz, alla musica classica e lirica. 

La musica sarda tradizionale è ancora molto presente e capace di coinvolgere ed emozionare chi la pratica o l’ascolta. Non è suonata solo da anziani ma anche da giovani e giovanissimi ed è sempre più apprezzata per la sua originalità da musicisti di tutto il mondo. Si può ascoltare questa musica dal vivo in  feste paesane, sagre, concerti, ricorrenze familiari e festival. Si può dividere in musica vocale (canti con sole voci senza strumenti), musica strumentale, musica vocale e strumentale (canti accompagnati da strumenti).

Della musica vocale ne abbiamo parlato nell'articolo Canti di Sardegna, ricordando che il canto a tenore è stato nominato dall’UNESCO Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

Nella musica strumentale le launeddas sono le più rappresentative. Strumento di origine antichissima formato da tre canne: due di esse, mancosa e mancosedda, sono canne melodiche una per il basso e una per l’accompagnamento, la terza più lunga delle altre, chiamata tumbu, emette una nota sola, profonda e continua. Mancosa e tumbu legate assieme si suonano con la mano sinistra, la mancosedda si suona con la mano destra. Tra gli strumenti sardi troviamo flauti di canna (sulitus, pipiolos), strumenti a fiato (benas), tamburi di vario genere (tumbarinos), scacciapensieri (trunfa), e triangoli. La chitarra è lo strumento di accompagnamento di un particolare genere di canto, mentre altri strumenti a corda, ormai completamente obsoleti, erano usati fino a qualche secolo fa. 

Testi tradizionali rielaborati in lingue sarde e melodie sono spesso adattati alla musica contemporanea pop, rock, reggae, hip hop, dub, etnorock e ska, accompagnandoli da strumenti tradizionali e moderni come succede con il jazz praticato da artisti sardi di fama mondiale (Paolo Fresu, Antonello Salis e altri). Paolo Fresu, il famoso trombettista sardo, ha fondato e organizza il Jazz Festival “Time in Jazz” che si tiene a ferragosto a Berchidda. 

In Sardegna si parlano cinque lingue native, oltre l’italiano: il Sardo o limba sarda, nelle sue due versioni logudorese al centro e campidanese al sud, il gallurese che è una lingua corsa, nel nord, il catalano ad Alghero e il ligure a Carloforte e a Calasetta.  Il Sardo appartiene al gruppo romanzo delle lingue indoeuropee ed è considerata autonoma e classificata come idioma a sé stante, tant’è  che dal 1997 la legge regionale riconosce alla lingua sarda pari dignità rispetto all'italiano. Una risorsa linguistica e culturale ancora viva che i sardi vogliono orgogliosamente preservare e trasmettere alle generazioni future, magari con l’incontro e l’interazione dei ragazzi  a scuola con musicisti, cantori e danzatori della tradizione locale, con concerti e spiegazioni (meglio se in sardo o nella lingua storica locale) sulle musiche e le danze eseguite.

La musica in questo è basilare. Si può dire che in Sardegna la musica salva la lingua e la lingua salva la musica. Una alimenta l’uso dell’altra. Un uso vivo, creativo dove la curiosità per la lingua può incoraggiare l’apprendimento musicale.

Quando Dio ha creato l'uomo, gli ha dato la musica come una lingua diversa da tutte le altre lingue. E l'uomo primitivo cantò la sua gloria nel deserto; e attirò i cuori dei re e li allontanò dai loro troni.(Khalil Gibran)

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di Daniela Toti

 

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