Le 4 Leggende Di “Ichnusa” 0 Comments

Le 4 Leggende Di “Ichnusa”

Quanti sanno che il nome della Birra in Sardegna, “Ichnusa”, in realtà è il nome in greco antico della Sardegna? Al riguardo quattro bellissime leggende ne narrano l’origine: divertiamoci a conoscerle!

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Al Padre Eterno, dopo la fatica della Creazione, rimasero un mucchio di sassi granitici e basaltici. Guardando il mar Tirreno, pensò di metterle lì in mezzo, un mucchietto di sassi che sistemò premendolo con il piede calzato dal sandalo. Sollevato il piede gli piacque ciò che vide: un’isola con la forma di un’orma. Poi, nella sua giustizia infinita, volle arricchire di bellezza quell’isola per compensarla per averla fatta con materiale residuo: si sollevarono allora colline, pianure e montagne. Lungo i fianchi delle montagne e nelle valli decise di far crescere piante profumate di resina come erica,  lentisco, cisto, alloro, Il Corbezzolo, Il Mirto, rosmarino, cappero, ginepro, ginestra, caprifoglio mediterraneo, e ancora  olivastro, euforbia, salsapariglia nostrana, palma nana, oleandro, pungitopo, leccio, quercia da Sughero, carrubo. Nei campi il vento piegava bionde spighe per il pane; greggi e mandrie brucavano nei campi erba fresca e fragrante e in quei sassi dalle mille forme (I Sassi Sardi) mise minerali pregiati. Sorridendo, immaginò gli uomini e le donne che avrebbero abitato quell’orma. Sarebbero stati pastori, minatori, pescatori e agricoltori. L’acqua dolce, preziosa e indispensabile, avrebbe arricchito la terra e dissetato uomini e animali: mufloni, cervi, camosci, cinghiali, gli uccelli, le aquile…  un luogo così bello avrebbe reso l’uomo anche artigiano (7 Prodotti Artigianali Sardi Da Conoscere), musicista (La Lingua E La Musica Sarda) e poeta. La donna sarebbe stata la custode del focolare, filatrice e tessitrice. E questa terra la chiamò Ichnusa, dalla forma di un’orma.

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Il racconto tramandato dai greci su come sia nata la bellissima isola, narra così. Prima ancora che si manifestasse la civiltà nuragica, sulla Terra vi era grande amore e accordo. Un giorno però Zeus, il fedifrago, mentre scappava dalla finestra della stanza di una signora, fu colpito dalla scarpa che il marito della signora gli aveva tirato dietro. La cosa le offese molto e per vendicarsi mandò, nel paese prima e in tutta la terra poi, un gran diluvio perchè annegasse tutto il genere umano. Ad un certo punto però il diluvio arrivò ad allagare anche l’Olimpo e per sottrarsi alle onde che lo volevano trascinare via,  Zeus si appoggiò con il piede sulla Terra. Quando tutto finì, sollevando il piede lasciò tra le acque un’enorme impronta. Gli piacque la cosa e battezzò allora l’isola in mezzo al mare con il nome di Ichnusa, da ichnos che in greco significa orma, l’orma di Zeus.

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Millenni fa, agli albori della vita, esisteva un continente ricoperto da una natura rigogliosa, popolato da uomini forti ed animali, chiamato Tirrenide. Una notte l’ira degli dei procurò un finimondo. La terrà sussultò, il mare si agitò e le onde si abbatterono su Tirrenide sconvolgendo monti e pianure fino a quasi farla inabissare. Ma un dio pentito pose un piede sull’ultimo pezzo di terra per trattenerla prima che fosse inghiottita dall’acqua. Di tutta la Tirrenide rimase un’impronta solitaria in mezzo alla grande distesa d’acqua che fu chiamata Mar Tirreno. All’isola fu dapprima dato il nome di Ichnusa,  per la forma del piede del dio, poi prese il nome di Sardegna dai suoi abitanti, che, come narra una leggenda egizia, erano uno dei “Popoli del Mare“ chiamati “Serdan“, 

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Per lo scrittore Stefano Piroddi IchnusadiventaSandahlia”. Un nome sognante, mistico, dice, poiché uno dei primi nomi della Sardegna fu Sandalia che significa Sandalo; era un nome datole dai Romani, e ispirato al nome dato dai Greci, cioè Ichnussa o Hyknussa. In seguito i Romani chiamarono l'Isola Sardinia, dal Fenicio Shardana.

… Nel Tempo in cui gli Dei camminavano tra noi…

e il germoglio del Sacro sbocciava ovunque

si posasse uno sguardo d’Incanto…

il Fato disegnò la sua Impronta

Divina sulle sabbie del Mondo…

SANDHALIA…

Col tempo attirò gli

sguardi rapaci di punici e romani…

in tanti, lungo le coste, cedettero alle

lusinghe dell’oro o alla minaccia delle armi…

Ma nel cuore di Sandahlia, libere tribù di guerrieri sacri

si opposero con onore ai nuovi e ai vecchi invasori…

Sullo spartito delle loro anime una

Melodia sovrastava tutte le altre…

L’ASSOLUTO SOGNANTE…

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Qualunque sia la storia, l’origine del nome riporta sempre ad un impronta. La stessa impronta che lascia la Sardegna nel nostro cuore sin dalla prima visita, un’impronta che profuma di resina, di salmastro e dell’anima un po’ ruvida, ma in realtà gentile e appassionata, del suo popolo di origine antica.

Solo un Dio che si propone con segni, indizi, tracce, impronte e che non si impone, apparendo sfolgorante nella Sua gloria, può instaurare con le Sue creature un rapporto libero e non una dipendenza necessaria.” (Vittorio Messori)

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Di Daniela Toti

Nella foto: un'immagine dal trailer del libro Sandahlia di Stefano Piroddi

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