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Il Cammino 100 Torri

Le torri costiere della Sardegna sono costruzioni fortificate che formavano il sistema difensivo, di avvistamento e di comunicazione lungo le coste dell'isola, dal periodo tra il 476 e il 1000 d.C. (alto medioevo) sino alla metà del diciannovesimo secolo.

In Sardegna, da sempre terra di conquista, nell'ottavo secolo cominciarono anche le incursioni corsare e piratesche. Il primo attacco risale al 705, durante la dominazione bizantina e li prese di sorpresa, costando vite umane, ma anche un consistente bottino in beni, e decine di uomini e donne furono rapiti per essere ridotti a schiavi. Durante i successivi cinquant'anni gli attacchi si intensificarono e sempre più iniziarono a costruire le prime torri e castelli di difesa lungo le coste della Sardegna.

In seguito anche i Giudicati sardi di Torres, Cagliari, Gallura e Arborea - le forme di governo della Sardegna dall'VIII al XV secolo - e poi le repubbliche marinare di Pisa e Genova, realizzarono numerose fortificazioni costiere di prima difesa che, all'inizio della dominazione spagnola (1479), ammontavano a circa una sessantina.

L'ubicazione delle torri aveva la densità maggiore di presidi nei golfi di Cagliari, Oristano, Alghero e Asinara, oltre che a Bosa. Ciascuna di esse comunicava visivamente con le due confinanti e nelle giornate con bassa visibilità si impiegavano fuochi segnaletici, fiamme o fumate, e si usavano segnali acustici prodotti da corni e campane e l'uso di un codice prestabilito sull'entità dell'eventuale attacco nemico. Nell’ampio tratto di costa da Santa Teresa di Gallura a Siniscola non furono costruite turrite protezioni costiere, forse perché la vicinanza della penisola italica rappresentava un deterrente alle incursioni.

Le torri (ad eccezione di quella di Porto Torres, che è esagonale, di quella della Salinas di Muravera e di Pischeredda di Nurachi, quadrate) hanno una pianta circolare; una scelta che assicurava la miglior resistenza alle cannonate che colpivano la parete in maniera obliqua con meno danno.

E sono queste torri lungo le coste della Sardegna che Nicola Melis, con un interessantissimo viaggio itinerante ha studiato e propone un cammino di 1.284 chilometri intorno alla Sardegna con 70 tappe, 45 giorni di un tragitto impegnativo che costeggia il mare per quasi tutto il tragitto, toccando le torri costiere dell’isola, facendo il giro completo, in senso antiorario, partendo da Cagliari con ritorno a Cagliari.

Si chiama Il Cammino 100 Torri e, essendo un cammino circolare, possono esserci partenze, oltre che da Cagliari, anche da: Arbatax, Olbia, Castelsardo, Porto TorresAlghero, Oristano, Carloforte, Calasetta o Sant’Antioco.

A piedi ma non solo: si può fare anche in bici, in canoa e cavallo, organizzato per essere percorso, come detto, in 70 tappe ufficiali, ideate per godere e conoscere al meglio la Sardegna e le sue coste. 

Le protagoniste del Cammino, sono naturalmente le torri costiere della Sardegna, sentinelle e riferimenti che da sempre hanno costituito la struttura difensiva, di avvistamento e di comunicazione della costa sarda. Il percorso si divide in due cammini, orientale e occidentale, che si possono percorrere anche separatamente. 

Il Cammino Orientale parte da Cagliari e arriva fino alla Gallura, per 597 km, perdendosi nella macchia mediterranea. Il sentiero percorre: Via Degli Angeli – Via Sarcapos – Via Ogliastra – Via Smeralda. 

Il Cammino Occidentale si sviluppa invece da Castelsardo a Cagliari. Si sviluppa per una lunghezza complessiva di 634 km. Da Castelsardo a Cagliari il sentiero percorre: Via Catalana – Via Degli Angeli – Via Costa Delle Miniere – Via Del Martirio.

Il Cammino 100 Torri per il momento non è segnalato e va affrontato con la giusta preparazione fisica perché alcuni tratti possono essere anche di 25 km tra una struttura e l’altra. Ma la ricompensa è un’esperienza meravigliosa. Come racconta Nicola Melis, il cammino dell’escursionista è accompagnato per lunghi tratti da spiagge di piccoli cristalli di granito e quarzo, e scortato da dune inviolate in un viaggio fantastico. I paesaggi non sono ancora trasformati dall’uomo e permettono fantastici scorci dell’identità vera della Sardegna. Lungo strade sterrate e piccole carrarecce, tenendo sempre il mare accanto. Via via, lungo il cammino delle torri costiere, si incontrano i paesaggi più belli del litorale Sardo, così caratteristico e unico.

 

“La dolce serenità di questa torre nel sapersi degna del tempo. La sua fede incrollabile nel guardare il cielo e attendere la sera. Che cosa ha lei che io non ho?” (Fabrizio Caramagna)

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di Daniela Toti

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