Il Villaggio Nuragico Di Tiscali 0 Comments
Tiscali, la nota azienda di telecomunicazioni sarda fondata nel 1998 da Renato Soru, è nota ai più, ma forse non tutti sanno che l’azienda deve il suo nome al monte sardo Tiscali, dentro il quale sono presenti i resti di un villaggio nuragico, del periodo fra XV e VIII secolo a.C. Il monte Tiscali, alto solo 518 metri è un vero fortilizio della natura, in uno dei luoghi più strategici e impervi del Supramonte, (leggi il nostro articolo sul Supramonte qui) e segna il confine tra Olièna e Dorgáli. Un territorio che è tutto un parco archeologico all’aria aperta.
Ho scritto “dentro il quale” perché è appropriato nel descrivere il sito nuragico, che si trova proprio dentro il monte in una dolina parzialmente crollata che, come una grande grotta, ospita il villaggio annidato al suo interno. Un luogo davvero singolare, dove il tempo pare essersi fermato, invisibile agli occhi fino a che non si arriva all’interno della grotta. Il villaggio è composto da due gruppi di capanne di varie grandezze Il loro sistema di costruzione è diverso dagli altri siti nuragici e il sistema di raccolta dell’acqua fa pensare ai lunghi periodi di difesa contro gli invasori dell’età romana.
Dorgali fu infatti occupata dai romani che costruirono una strada verso Nuoro passando dalle fonti di Su Gologone. Successivamente fu occupato anche il territorio di Oliena e i Nuragici ripararono sulle impervie pendici del Supramonte, salvando tre villaggi uno dei quali era Tìscali. Da lì continuarono ad attaccare i Romani, per ostacolarne l’uso della strada e delle aree da loro coltivate. I Romani risposero incendiando regolarmente le foreste del Supramonte di Olièna, per respingere le greggi dei Nuragici verso Orgosolo, creando una landa desertica parallela alla strada romana. I Romani cominciarono a chiamare il Supramonte di Olièna con il nome di Tesca per indicare dei luoghi sterili, incolti e desertici. Orazio parlò di Tesca definendola deserta et inhospita. Dal nome deriva l’italiano teschio. Il nome rimase al Monte Tesca, al quale fu aggiunto il suffisso sardiano -li. Tesca-li, quindi Tìscali che potrebbe significare altura o territorio sterile.
Vi è però un’altra opzione, che deriva invece da teš (orgoglio) + kalak (cortile), quindi teš-kalak, (cortile dell’orgoglio) a significare che gli abitanti tennero sempre testa agli invasori e quindi trasmisero ai posteri il ricordo dell’orgoglio nazionale.
Perciò, se siete degli estimatori del trekking, per raggiungere la dolina che contiene il villaggio nuragico dentro il monte Tiscali, preparatevi ad affrontare un trekking intenso di un paio d’ore percorrendo un affascinante territorio antico alla scoperta di una conca nel cuore dell’Isola.
Arrivando da Dorgali (un’ora e mezza di macchina e 116km dal Gabbiano Azzurro Hotel and Suites) dal ponte "Sa barva" il percorso è ben indicato da cartelli e frecce sulle rocce.
“Ho bisogno di torrenti, di rocce, di pini selvatici, di boschi neri, di montagne, di cammini dirupati ardui da salire e da discendere, di precipizi d’intorno che mi infondano molta paura.” - (Jean-Jacques Rosseau)
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di Daniela Toti
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