Gallura: Terra Di Misteri 0 Comments
Il Gabbiano Azzurro Hotel & Suites, situato a nord est della Sardegna, si trova in Gallura, una regione di fascino e mistero, ricca di reperti antichi e di storia.
Non lontano dal glamour della costa Smeralda (Porto Cervo: il cuore della Costa Smeralda) c’è la Sardegna vera, quella antica, che profuma di mirto, di elicriso, di ginepro e di lavanda, quella delle strade bianche che ci portano su montagnole dalle quali possiamo arricchirci l’anima con panorami impareggiabili.
La Gallura va dalla provincia di Olbia-Tempio, che ne è il cuore, compresa la costa Smeralda fino all'arcipelago della Maddalena, alla parte nord-orientale dell'isola; dal fiume Coghinas al Monte Nieddu a San Teodoro, confinando con il massiccio del Limbara, alto 1350 metri. All'interno si trovano i comuni di Arzachena, Luogosanto, Aggius e Tempio Pausania, dove si possono vedere gli stazzi (dal latino statio, luogo dove ci si ferma), tipiche case bianche custodi dell’arcaica vita contadina.
È una terra ricca di rocce granitiche che sono state progressivamente erose dal mare, dal vento, dalla pioggia e plasmate in rilievi tondeggianti che assumono delle forme singolari, alle quali è divertente dare una somiglianza, (vedi I Sassi Sardi). I suoi indescrivibili colori, il rosa-grigio del granito , l’acqua del mare con trasparenze spettacolari, celesti e azzurro intenso; il verde variegato della macchia mediterranea punteggiato dalle cortecce rossastre delle querce da sughero, e il giallo de La Ginestra che ricopre le valli.
All'interno la campagna, più riparata dal vento, è coltivata a boschi di querce da Il Sughero e a vite, dove origina il pregiato Vermentino di Gallura, un vino DOCG prodotto nella provincia di Sassari, un vino di color giallo paglierino con riflessi verdognoli, dall’odore intenso e gradevole, e un sapore dal secco all'amabile.
La storia della Gallura, tra leggende e segreti, ha origini antichissime ed è compenetrata dal mistero dei suoi sinnos, i segni di un vissuto non ancora completamente svelato. I suoi misteri si chiamano Nuraghi: Antiche Presenze In Sardegna forse molti più dei 7000 conosciuti finora in tutta la Sardegna. Non c’è ancora un’idea unanime su quello che fosse la funzione dei nuraghi, che è da sempre al centro di controversie tra storici e archeologi. Avevano una funzione militare? Furono semplici torri di avvistamento, oppure tombe monumentali? Luoghi sacri, abitazioni, ricoveri per gli animali, officine oppure osservatori astronomici? Ma verosimilmente erano tutto ciò, perché è molto improbabile che settemila costruzioni diverse avessero tutte la stessa funzione. E poi ci sono le Le Tombe dei Giganti, Le "Janas" e i tesori sardi di origine magica.
Questi di seguito sono quelli in Gallura che abbiamo già ospitato qui nel nostro blog:
- Il Villaggio Nuragico di Tiscali
- Domus de Janas di Malghesi: casa delle fate
- L’Altare Rupestre Di Santo Stefano A Oschiri
- Complesso Nuragico Di Albucciu
- ll Circolo Megalitico – Li Muri
Ce ne sono tantissimi altri, dei quali ovviamente scriveremo. Piena di mistero è anche la valle della luna, ad Aggius un’arida affascinante distesa di pietre, chiamata anche “piana dei grandi sassi”, dove i giganteschi blocchi di pietra che si elevano dalla distesa, plasmati nel corso dei millenni dal vento e dalla pioggia, ci fanno sentire catapultati in un paesaggio lunare.
Un itinerario magico e misterioso è quello che porta da Palau alla zona archeologica di Li Mizzani, dove sorge una delle tombe dei giganti più belle della zona. La Tomba Dei Giganti Li Mizzani a Santa Teresa di Gallura (68Km - 1h15 dal Gabbiano Azzurro Hotel & Suites), è un monumento con una stele centrale alta 2,8 e larga 1,5 metri e una particolare pianta che ricorda la testa di toro (di cui se ne venerava il culto); nelle tombe sotterranee ai resti di personaggi importanti, stregoni, sciamani, si dedicava una cerimonia funeraria i cui riti duravano cinque giorni, assorbendo le energie magnetiche curative e purificatrici emanate dalla tomba.
Certamente chi le ha costruite aveva per certo la capacità di riconoscere i punti in cui si accumulava l’energia tellurica e le forze magnetiche, o si serviva dell’aiuto di speciali “sensitivi” o “rabdomanti” che, seguendo le vibrazioni delle bacchette forcute, riuscivano a localizzarne il campo energetico, la presenza energetica. La visitai in una notte di luna piena, perché avevo letto che la luna piena potenzia l’energia magnetica. Come me, altri erano lì quella notte, silenziosi a piedi scalzi perché l’energia si assorbe meglio direttamente dalla pianta del piede nudo a contatto della terra. L’aria era pervasa da un’atmosfera celtica, al chiaro di luna e si sarebbe potuto facilmente immaginare la musica del Mago Merlino, che col suono della sua arpa riuscì a far levitare alcuni massi per costruire un monumento per i soldati caduti in una battaglia…
Anche nella zona di Olbia ci sono interessanti testimonianze del misterioso passato gallurese, tra cui Il complesso nuragico di Cabu Abbas e il Pozzo Sacro Nuragico di Sa Testa (vedi Olbia: un città a misura di turista)
“... si trovava con suo padre nella Gallura, che è una regione montuosa e pittoresca, al nord della Sardegna. In Gallura vi sono villaggi ed anche città, ma la maggior parte degli abitanti vive sparpagliata nelle campagne, in case certo non di lusso e artistiche come le ville, ma comode e pittoresche, formanti microscopici villaggi chiamati, nel dialetto di quelle forti ed ardenti popolazioni: stazzos.” (Grazia Deledda)
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di Daniela Toti
Nella foto: le capre selvatiche sull'Isola di Caprera (foto credits Laura Mor)
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