Gianluigi Bacchetta e S'Ozzastru L'Albero Millenario 0 Comments

Gianluigi Bacchetta e S'Ozzastru L'Albero Millenario

Gianluigi Bacchetta, docente del dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Cagliari, è stato tra i vincitori del Premio Navicella Sardegna 2024, il riconoscimento che annualmente viene assegnato a personalità che abbiano dato lustro alla Sardegna a livello nazionale ed internazionale.

Le motivazioni per cui Gianluigi Bacchetta ha ricevuto il premio, sono:

  • Ricercatore più produttivo della Sardegna con oltre 700 lavori scientifici pubblicati;
  • Ordinario più giovane d’Italia del settore botanico nel 2015;
  • Secondo nel ranking mondiale dei biologi della conservazione nel 2023;
  • Inserimento nella Top Italian Scientists dal 2018;
  • Sperimentatore principale di oltre 50 progetti nazionali e internazionali;
  • Autore della descrizione di 55 nuove specie vegetali per la scienza;
  • Socio Fondatore Banca del germoplasma della Sardegna, Università di Cagliari.

La banca dei semi, o banca del germoplasma, è un deposito o una raccolta di semi, con lo scopo di preservare sia la varietà biologica che la sicurezza alimentare, tramite lo stoccaggio di un'adeguata quantità di specie alimentari, pronte alla semina nell'eventualità di una catastrofe biologica che comporti la distruzione delle scorte di semi alimentari attualmente obbligatorie in alcuni Stati. La banca dei semi è un particolare tipo di banca genetica o banca dei geni.

Secondo gli studi del prof. Gianluigi Bacchetta, oggi nel mondo esistono parecchie centinaia di banche dei semi, Seed Magazine segnala 1 400 banche dei geni, molte di carattere commerciale, altre invece che non hanno scopi di lucro. 

Un episodio ha portato il biologo all’interesse della stampa. Quando a fine luglio 2021 l'incendio che aveva distrutto l'Oristanese con un incendio gigantesco che in quattro giorni distrusse oltre 20mila ettari di foreste, campi, pascoli ed attività industriali della Sardegna centro occidentale, il simbolo di quella devastazione divenne S'Ozzastru l'albero millenario di Tanca Manna vicino a Cuglieri.

Lo prese sotto la sua tutela il biologo Gianluigi Bacchetta e l’olivastro è rinato. L’ha definito il botanico “Un esempio di resilienza". L’albero millenario dopo il rogo era cenere e qualche ramo scheletrico, ma gli sforzi volti al recupero per mantenerlo in vita hanno dato il loro frutto con dei germogli nuovi. "Pochi credevano nella possibilità di una ripresa - dice oggi il professore, che ha continuato a fare la spola tra Cagliari e Cuglieri - In tanti dicevano che si stava addirittura sprecando tempo nel cercare di rianimare questa pianta. Invece, hanno avuto la meglio le azioni che si sono portate avanti: la pacciamatura, l'irrigazione di emergenza, la somministrazione degli amminoacidi levogiri per il ripristino della funzionalità radicale, la protezione del tronco con i teli di juta e poi la copertura a simulare la chioma che era andata perduta". 

Il botanico cagliaritano aveva riscontrato Che nel ceppo c’era attività "I segnali c'erano tutti, e per questo abbiamo mantenuto costantemente umida la porzione della ceppaia che si mostrava essere l'unica in grado di riprodurre germogli". E la pianta ha confermato che, aiutata, ha ancora la capacità di vivere. Ci vorranno secoli per tornare ad essere l'albero maestoso che era, ma con il tempo i germogli diventeranno rami.

Con il lavoro di rianimazione della pianta è stato anche conservato il "DNA" dell’Ogliastru. "Come Banca del Germoplasma della Sardegna continuiamo a coltivare i semi dell'olivo millenario perché potranno essere utili, e come Orto Botanico - in base alla convenzione con il Comune di Cuglieri e in accordo con l'associazione Montiferru - proseguiamo nelle attività di monitoraggio e di salvaguardia del Patriarca nella speranza che possa diventare esempio di resilienza anche per una comunità che, a distanza di un anno, soffre ancora gli effetti nefasti del rogo che c'è stato e attende ancora gli aiuti del Governo regionale che ancora non sono stati erogati".

“Ho mille volte appoggiato la testa ai tronchi degli alberi, alle pietre, alle rocce per ascoltare la voce delle foglie...” (Grazia Deledda)

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di Daniela Toti

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