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La Giara E I Suoi Cavallini

Se siete giunti in Sardegna e siete rimasti conquistati da questa meravigliosa terra colma di bellezze naturali che tolgono il fiato, dal mare alle montagne, dalla vegetazione ai numerosissimi siti archeologici… allora non potete non visitare la Giara, “Sa Jarain sardo, nella provincia del Medio Campidano.

E’ una passeggiata di 240 km che si fanno in tre ore partendo dal Gabbiano Azzurro Hotel & Suites.

Sa Jara, è un altopiano situato tra le colline della Marmilla nell'entroterra sardo, ed è la conseguenza di un lunghissimo processo di erosione del terreno che circonda un tavolato basaltico di circa 45 chilometri quadrati tra i 500 e i 600 metri sul livello del mare.

La Giara è suddivisa in tre territori: Siddi, Gesturi e Serri, ma Sa Jara di Gesturi è quella di cui vogliamo parlare oggi. Ha una superficie di circa 4.400 ettari ad un’altezza tra i 500 e i 600 metri e ospita i circa 700 cavallini della Giara, anche conosciuti come “is quaddeddus de Sa Jara” o anche “achettas”.

Si ipotizza che siano stati portati in Sardegna dai fenici nell'età del Ferro (1200–1000 a.C.). Nel Medioevo popolavano l'isola, ma sono sopravvissuti solo sull'altopiano a causa dell'isolamento naturale della Giara, confinante con precipizi e burroni che i cavallini non riescono ad affrontare. Anche se isolato è però un territorio dove i cavallini trovano un habitat accogliente in quanto ci sono i caratteristici paulis, laghi poco profondi, che garantiscono le vitali riserve d’acqua, e quindi di cibo. I cavallini della Giara di Gesturi sono gli unici cavalli allo stato brado in Europa e corrono liberi tra le sugherete e le vestigia dei ventiquattro nuraghi collocati ai bordi pietrosi dell’altopiano.

Sono splendide creature con grandi occhi a mandorla, le code e le criniere lunghissime, sono di statura bassa e in alcuni un ciuffo scende sulla fronte e quasi ne nasconde gli occhi. La maggior parte è di tipo baio con manto rossastro e criniera e coda nera. Ci sono anche di tipo morello tutti scuri e alcuni di tipo sauro con manto rosso e criniera e coda bionda.

La macchia mediterranea presente è bassa, quasi dei bonsai di querce da sughero, leccio,  roverella, mirto e corbezzolo che non crescono molto perché sopra il basalto c’è pochissima terra, il che impedisce alle piante di svilupparsi in altezza.

Pianticella particolare dell’altopiano è la Morisia Monanthos, una piantina con un fiorellino giallo formato da 4 petali, detta in sardo Ebra de Oru, Erba d’oro.

Poi Dio prese una manciata del Vento del Sud e vi alitò sopra creando il cavallo e dicendo: “Il tuo nome sarà arabico e la virtù risiederà nel ciuffo della tua fronte e nella forza nel tuo dorso" (Leggenda Beduina).

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Di Daniela Toti

Foto di Laura Mor

 

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