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Is Curridoris Scalzi A Cabras

Quando nel primo fine settimana di Settembre l’afa delle giornate estive cede il passo alla frescura, a Cabras, che dista 208 km, circa due ore e mezza in macchina dal Gabbiano Azzurro Hotel & Suites, è tempo di Is Curridoris. Tempo di corsa vera, che rende l’anima libera e ti avvicina al Signore.

Gli “Is Curridoris” sono un gruppo di centinaia di uomini che al grido di "Viva Santu Srabadori", viva san Salvatore, accompagnano la statua del Santo correndo scalzi per le strade impervie attorno al Sinis. Indossano un corto saio bianco legato in vita chiamato "s'abidu" e si alternano gruppi di due, ogni circa cento metri, nel trasporto della lettiga. I più anziani hanno istruito i più giovani sulla regola della corsa: la statua del Santo deve sempre precedere il gruppo e non deve essere superata per nessun motivo. 

All'alba, la statua in legno del Santo viene adagiato su di una lettiga e viene trasportato di corsa dal sagrato della chiesa Santa Maria di Cabras fino alla chiesa di San Salvatore di Sinis per circa 7 km, a piedi nudi su asfalto e strade sterrate. Il giorno seguente, con un'altra corsa di ritorno, la statua di San Salvatore viene riportata a Cabras per dare il via ai festeggiamenti in onore del Santo, che prevedono la processione religiosa, le musiche sarde e fuochi di fuochi d’artificio.

Perché? L’antico rito risale al 1619 quando i saraceni invasero e saccheggiarono Cabras e il territorio della Penisola del Sinis, imprigionando gli uomini e portando via le donne.  Si narra che gli uomini validi corsero ad affrontare gli invasori, mentre il resto della popolazione, in buona parte donne, prese il simulacro del Santo e lo trasportò di corsa dal villaggio di San Salvatore verso Cabras per metterlo in salvo. La temeraria corsa per le strade bianche sollevò un gran polverone tanto che i saraceni, credendo stesse per sopraggiungere un esercito in aiuto dei Cabraresi, si dettero alla fuga. L’evento venne considerato come un miracolo compiuto da San Salvatore e da allora la statua venne custodita a Cabras nella chiesa S. Maria Assunta, per poi però essere riportato ogni anno alla sua chiesa di origine, per un giorno, durante la corsa de Is Curridoris.

La processione del rientro del Santo a Cabras, conclude la celebrazione. Corrono anche nel ritorno tra due ali di folla plaudente per tutto il percorso che grida, fino all’arrivoS’arribu: Evviva Santu Srabadoi”! “Evviva Is Curridoris”!  A fine corsa, i corridori si salutano con un "A attrus annus mellus amici, un arrivederci all'anno successivo.

“Il ritmo preciso dei tuoi passi si può tradurre in sillabe, parole e musiche” (David Grossman)

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di Daniela Toti

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