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Il Circolo Megalitico: Li Muri

Il Circolo Megalitico è un tipo di sepoltura chiamato anche “la Cultura dei Circoli Megalitici”, un fenomeno localizzato nella regione storica della Gallura 3500 a.C. circa, formata da una serie di cerchi concentrici di pietre, che limitano un tumulo di rivestimento in terra e pietrame, per coprire un piccolo ambiente quadrangolare in pietra, la cista, in cui era deposto il defunto.  

E ancora una volta ci avvolge il mistero e la curiosità di scoprirlo: perché seppellivano così i loro morti? I cerchi concentrici sono tra i simboli più antichi del mondo, che canalizzano un’infinità di contenuti antichissimi, fondamentali nella creatività dei popoli antichi di tutto il pianeta. In  Sardegna li ritroviamo spesso, all'interno di alcune Domus de Janas, nei Menhir, negli oggetti di uso quotidiano come Sa Pintadera. Possono rappresentare le dinamiche celesti,  il ciclo eterno delle ruota dell’esistenza. Questo significato potrebbe essere applicato ai cerchi che,  ruotando attorno alla tomba, riportano al ciclo di vita, morte e rinascita. Poi ci sono i megaliti posti fuori dal recinto delle sepolture quasi a sacra protezione dell’area, perché la civiltà Sarda  ha creato la divinità, attraverso le “ossa” della terra, le pietre. “Hanno cercato, e trovato, il Divino nella Materia, nella Pietra”. I megaliti sono talora modellati da  “concavità”  forse provocate da usura  da strofinio, perché ritenuti sacri e a toccarli erano ritenuti taumaturgici.

Nell’ambito dell’architettura funeraria megalitica, la singolarità del Circolo Megalitico fu scoperta per la prima volta proprio nel sito di Li Muri, a circa 40 km e 40 minuti dal Gabbiano Azzurro Hotel & Suites. La Necropoli di Li Muri è il sito più antico nel territorio di Arzachena, che possiede un patrimonio archeologico di straordinaria importanza, risalente  al 3500 a.C. circa. La necropoli è formata da quattro circoli funerari che si toccano fra loro; un quinto circolo fu modificato nell’età del bronzo in una tomba a galleria. Sono quattro ciste realizzate con lastre di pietra conficcate nel terreno a coltello ed una di copertura, circondate da circoli concentrici di piccole pietre che delimitano i tumuli di terra. Un insieme di piccole collinette circolari, che si toccano fra di loro. Il monumento funebre di Li Muri fa pensare sia destinato ad un alto ceto sociale, confermato peraltro dal rinvenimento del ricco corredo funerario formato da vari ornamenti in clorite, grande quantità di grani per collane, pomi sferoidi in steatite verde, accette in pietra levigata, lame di selce. Tra i doni funebri è stata ritrovata una ciotola, sempre in clorite, di singolare lavorazione.

I resti di un menhir rinvenuti nel circolo più esterno di ogni sepolcro, è, come detto, una pietra cha ha valenza di protezione sacra. Tre piccole cassette di pietra, vicine ai punti di contatto dei circoli funerari, probabilmente raccoglievano le offerte per i defunti,  ma sono state ritrovate completamente vuote. La quinta tomba modificato nell’età del bronzo in una tomba a galleria, ha una forma allungata e i circoli di pietre sono semicerchi aperti davanti. Divenne una sepoltura multipla dove il cassone di pietra, la cista, prese forma di un sepolcro collettivo megalitico, a corridoio coperto (o allée couverte).

"Il cerchio che si chiude, l’antitesi della retta. L’eterno ritorno." (cit.)

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di Daniela Toti

Nella foto: il sito archeologico di Li Muri (foto dal web)

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