Topolino e il Mistero Dei Giganti 0 Comments

Oggi vogliamo dedicare, in edizione speciale, un blog sull’ultima uscita di Topolino, il numero 3585 in edicola, che ha destinato una cinquantina di pagine ai nostri meravigliosi I Giganti di Mont’e Prama, per festeggiarne il cinquantenario della loro scoperta (1974-2024), già proposti all’Unesco per un riconoscimento in rappresentanza della Civiltà Nuragica.
Avevamo scritto dei Giganti, quando, durante un’aratura dei campi, accidentalmente furono riportati alla luce 5178 frammenti di statue (dopo scavi ulteriori si arriva a più di 10.000 frammenti). Pezzi di teste, busti, braccia, gambe e scudi che, nel Centro di Restauro e Conservazione di Li Punti (Sassari), sono stati meticolosamente ricostruiti, facendo prendere loro le sembianze umane di 28 enormi statue di pietra, alte circa due metri, che furono chiamati I Giganti di Mont’e Prama, appartenenti ad una fiera e misteriosa antica aristocrazia guerriera.
A questa storia si ispira l’avventura di Topolino e il Mistero Dei Giganti, con tutti i suoi simpaticissimi personaggi, che vanno da Topoi che si innamora di Minnia, al simpaticissimo Pippeddu Beddu, per l’occasione l’eccezionale scultore delle statue dei Giganti.
Ma durante il racconto, scritto dal sardo Bruno Enna e disegnato meravigliosamente dal sardo Luca Usai, che è riuscito ad inserire in ogni vignetta un pezzo di Sardegna, vediamo il tipico villaggio nuragico con al centro un nuraghe a tre torri (trilobato), che ricorda il Complesso Nuragico di Santu Antine, un gioiello dell'architettura proto-sarda, con il nuraghe più imponente della Sardegna settentrionale. Vediamo Le Janas, i celebri Bronzetti Nuragici che qui crea Pippeddu Beddu. È menzionato il modo di dire sardo come “Centu cocasa, centu berrittasa”, cioè cento teste, cento modi di pensare. E nel nostro caso, per evitare confusione, il capo parla indossando il cappello a punta come usavano gli antichi sardi. È anche spiegato che i Nuraghi furono edificati sempre senza l'utilizzo di leganti, ma con le pietre appoggiate con singolare maestria l’una sull’altra. E infine i nemici che vengono scoraggiati ad invadere l’Isola dall’esposizione dei colossali arcieri, guerrieri e pugilatori, i Giganti di Mont’e Prama esibiti a protezione del popolo sardo.
L’apprezzamento del blog del Gabbiano Azzurro Hotel & Suites va proprio alla divulgazione dei tesori dell’Isola Sardegna. Ed è infatti anche stato dato al più grande del gruppo di 28 statue un pugilatore, chiamato familiarmente Manneddu, in sardo da “mannu” che vuol dire sia grande che antenato, l’incarico della divulgazione. È una statua di quasi 2 metri che pesa 330 kg, che durante la mostra itinerante “Sardegna Isola Megalitica” ha fatto il giro d’Europa, passando tra le principali capitali ed è stato esposto per 6 mesi al Metropolitan Museum di New York, ed ora è rientrato a Cabras in Sardegna.
“E noi saremo le tue sentinelle, proteggeremo Te, sino all’infinito. Non avrai paura dell’ignoto, saremo sempre con Te, sempre vigili e svegli. Come in vita un esercito ha tutelato la Tua degna persona, ora in morte ci siamo noi, a vegliare il Tuo sonno eterno.” (Piera Farina-Sechi)
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di Daniela Toti
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