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Grotte di Nettuno

Come per ogni luogo dal fascino magico, anche intorno alle Grotte di Nettuno ruota una leggenda, quella secondo cui le loro cavità fossero la "casa" del dio del mare Nettuno, da cui il nome. Le Grotte si trovano a 166 km e 2 ore di macchina dal Gabbiano Azzurro Hotel & Suites, situate nel versante nord-occidentale del promontorio di Capo Caccia, dove la costa è rocciosa con pareti a picco sul mare. 

Gli studiosi, esaminando al loro interno le tracce rinvenute appartenenti al Neolitico, calcolano che si siano formate circa 2.000.000 di anni fa. Reperti archeologici indicano anche che fossero utilizzate dagli uomini primitivi.

Si estendono per circa 4 km ma per ragioni di sicurezza i turisti possono accedere solo ad una parte di esse. L’ingresso alle Grotte, via terra, è possibile per mezzo della famosa Escala del Cabirol, Scala del Capriolo, composta da 654 scalini. È una scala lunga 400 m., che sale a zig zag proprio come farebbe un capriolo arrampicandosi sulla parete. Durante i mesi estivi invece si possono raggiungere in battello, partendo dal porto di Alghero.

All’interno, appena entrati, le pareti sono lucide con riflessi di marmo verde-azzurro, attorno ci sono imponenti aggregazioni stalagmitiche e stalattitiche, chiamate “l’Acquasantiera”, circondate dal Lago Lamarmora che, per dimensioni, è uno dei laghi salati interni più grandi d’Europa. In piccole vaschette sopra le aggregazioni si raccoglie un po’ di acqua dolce, utili a dissetare le varie specie di uccelli che vivono nell’area marina protetta. 

Un sentiero, ricavato lungo il costone laterale della grotta, permette ai visitatori di raggiungere le diverse sale. Dopo una discesa, c’è la Sala Delle Rovine, con grandi stalattiti ma rovinata dai visitatori nel corso dell’800. Segue la Sala Della Reggia dove, grazie ai riflessi nel lago, le magnifiche colonne alte nove metri creano uno spettacolo maestoso. 

Dopo questa sala, il soffitto si alza a 18 mt di altezza, il punto più alto della parte visitabile. Una caratteristica formazione stalagmitica chiamata Albero di Natale risalta sul fondo del lago.

Proseguendo si arriva alla Sala Smith, dal nome di uno dei primi visitatori della grotta nell’800. Qui al centro la più grande colonna della grotta, con colate simili alle canne di un organo, appare il Grande Organo. Ti viene da pensare all’organo del Capitano Nemo che suonava dentro il Nautilus nella profondità degli abissi.

Continuando, si raggiunge la Cupola, una formazione stalagmitica con le pareti lisce, che ricorda la cupola di una cattedrale. Piu avanti, il soffitto diventa più basso e si possono ammirare le piccole concrezioni della Sala Delle Trine E Merletti. È incredibile la ricchezza di queste piccole meraviglie della bottega artigiana della Natura che ci riportano a pizzi, frange, intarsi di gioielleria, intagli, rilievi, filigrana.

Il percorso turistico termina con la Tribuna Della Musica, una terrazza da dove dall’alto si beneficia di una panoramica della grotta. Qui, nel passato, un’orchestrina suonava in certe occasioni e i visitatori danzavano nella spiaggetta sottostante.

Visitare le Grotte di Nettuno di Alghero, è una di quelle cose da fare almeno una volta nella vita, perché sono uno tra i gioielli della natura più incantevoli del Mediterraneo, di grande fascino e bellezza. 

 

“Quanti sentimenti nel mondo minerale. La tenacia della roccia, la pazienza della stalattite, la trasparenza del cristallo, l’esultanza del quarzo.” (Fabrizio Caramagna)

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di Daniela Toti

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