Chiese Romaniche Della Sardegna Nord-Orientale 0 Comments

Le chiese romaniche della Sardegna nord-orientale offrono un’esperienza unica, unendo arte, storia e spiritualità in un contesto paesaggistico di rara bellezza. Questi luoghi sacri raccontano non solo la fede delle comunità che li hanno costruiti, ma anche la loro capacità di lavorare in armonia con l’ambiente.
Molte chiese romaniche della Sardegna mostrano influenze provenienti da Pisa e dalla Lombardia, a testimonianza dei contatti culturali tra l’isola e il continente. Le Decorazioni bicrome, cioè l’uso alternato di pietre di colori diversi è un tratto distintivo del romanico sardo, dove sono stati usati materiali locali, come granito, basalto e pietra calcarea sono i materiali principali, scelti non solo perché disponibili nel territorio, ma anche per la loro resistenza.
Andiamo quindi alla scoperta di una Sardegna autentica e senza tempo in questo affascinante itinerario. Tra paesaggi emozionanti e capolavori architettonici, questo percorso ci porta attraverso i luoghi sacri dell’Anglona, Ozieri, Oschiri per arrivare a Olbia e Galtellì. Sarà un viaggio nel silenzio e nella bellezza senza tempo della Sardegna dove l’architettura romanica si fonde con la natura circostante.
Il percorso inizia nella regione dell’Anglona, una delle aree più verdi e affascinanti della Sardegna. Tra le campagne di Bulzi, si erge la Chiesa di San Pietro del Crocifisso, un esempio straordinario di architettura romanica. La facciata spicca per l’utilizzo decorativo dell’opera bicroma, una tecnica che alterna pietra calcarea chiara e scura per creare motivi geometrici di grande eleganza. Costruita tra il XII e il XIII secolo, questa chiesa riflette l’influenza del romanico pisano, arricchita da dettagli che evidenziano l’abilità degli artigiani locali. L’interno è semplice ma suggestivo, un luogo perfetto per meditare e apprezzare la connessione tra arte e spiritualità.
Proseguendo verso Ozieri, il paesaggio cambia, passando dalle verdi colline dell’Anglona alle vaste pianure del Campo di Ozieri e alle alture vulcaniche che punteggiano l’orizzonte. In questo territorio si trova Sant’Antioco di Bisarcio, una delle chiese romaniche più imponenti della Sardegna. Questa maestosa chiesa, costruita in pietra vulcanica scura, domina il paesaggio circostante e offre una vista mozzafiato sulla vallata. Risalente al XII secolo, Sant’Antioco di Bisarcio si distingue per la sua architettura articolata, con un’ampia navata centrale, absidi decorate e un campanile slanciato. La sua posizione isolata aggiunge un fascino particolare, rendendola una meta imperdibile per gli amanti della storia e della fotografia.
Scendendo verso il fiume Coghinas, il territorio di Oschiri ospita una serie di piccole chiese romaniche che si fanno apprezzare per la loro semplicità e collocazione suggestiva. Tra queste, spicca l’ex Cattedrale di Nostra Signora di Castro, situata in una posizione isolata e circondata da una natura incontaminata.
Costruita in granito locale, questa chiesa riflette la bellezza rustica dell’architettura romanica sarda. Gli interni sobri invitano alla contemplazione, mentre l’ambiente circostante è ideale per passeggiate nella natura, attrezzata con tavoli e panche per una gita in perfetta combinazione di arte e relax.
Una deviazione lungo l’itinerario porta a La Chiesa romanica di San Simplicio a Olbia, uno dei più importanti esempi di architettura romanica. Interamente costruita in granito tra l’XI e il XII secolo, è un capolavoro di semplicità e solidità.
Un’altra deviazione conduce a Galtellì, un borgo ricco di storia e tradizioni. Qui si trova la Chiesa di San Pietro, celebre per i suoi affreschi romanici, tra i più antichi e meglio conservati dell’isola. Gli affreschi raffigurano scene bibliche e motivi simbolici, offrendo un’opportunità unica per ammirare l’arte medievale in Sardegna. L’ambiente intimo della chiesa e la tranquillità del borgo circostante rendono questa tappa ideale per chi cerca un momento di pace e ispirazione.
“Dante nel XIII secolo, è l’ultima chiesa romanica. Shakespeare nel XVI, l’ultima cattedrale gotica.” (Victor Hugo)
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di Daniela Toti
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