Le Terme Libere Di Benetutti 0 Comments
Le grandi attrazioni del noto borgo turistico di Benetutti alle pendici dell’altopiano del Goceano, nel centro-nord della Sardegna, a soli 98 km da farsi in 1h e 20m di macchina dal Gabbiano Azzurro Hotel & Suites, sono le sue sorgenti termali, i reperti nuragici, l’enogastronomia e l’artigianato. Il nome forse glielo dettero i Pisani perché le sue terme facevano “bene a tutti i mali”, oppure, data la sua posizione protetta nella Valle, le radici del nome Benetutti potrebbe essere nel latino “bene tuttus”, ossia “ben protetto”.
L’attuale Benetutti, oggi un bellissimo borgo di circa 2000 abitanti, in provincia di Sassari, circondata da foreste millenarie, sorse intorno al 1100 ma è un paese ancora più antico, come raccontano i suoi insediamenti del Neolitico: il menhir di monte Mannu, il dolmen di monte Maone del III millennio a.C., le domus de Janas di Luzzanas risalente al 2500 a.C., e Mandra e’ Giosso, le tombe di Giganti e i nuraghi s’Aspru. Ci sono anche molti reperti romani, come la vasca termale con gradini di marmo e frammenti di colonne con alcune iscrizioni in latino e un particolarissimo “Taepidarium” all’interno dello stabilimento termale di San Saturnino.
Queste terme, a cui si può accedere liberamente, hanno una temperatura media di 34°C, anche se possono arrivare a 41°C, e sono considerate sulfuree e salsobromoiodiche. Furono i Romani a farne una stazione termale, chiamandola Aquae Lesitanae. Il famoso astrologo e geografo Claudio Tolomeo, del II secolo, in un suo trattato le ha classificate fra le acque migliori dell’Impero Romano.
Sono diverse vasche naturali ognuna con una differente proprietà curativa: “Su Anzu’e Sos Nervios”, trattano i dolori muscolari e articolari; “Su Anzu’e Sos Dentes” curano di mal di denti e gengive; “Su Anzu’e Sa Gutta” sanano la gotta; “Su Anzu’e S’Istomogo” per ristabiliscono lo stomaco; “Su Anzu’e Su Ludu” hanno fanghi per dolori fisici svariati e “Su Anzu’e Sos Beccos” fa bene al cuoio capelluto.
Immergersi nel calore delle antichissime acque delle terme di San Saturnino è meravigliosamente magico. Ed è per questo che si chiede a chi le visita il massimo rispetto, lasciandolo pulito ed intatto, perché lo splendore e l’armonia che da secoli abitano questo luogo non sia corrotto, e possa essere di beneficio anche alle generazioni future.
Vicino alle Terme c’è la chiesa, in blocchi di trachite rossa, dedicata a San Saturnino da cui prendono il nome, fondata nel 1162 dai padri Camaldolesi ed eretta sulle rovine di un nuraghe. La chiesa di San Saturnino fu costruita in ringraziamento per i miracolosi recuperi della salute dovuti alle acque termali. È un edificio in stile romanico, un piccolo gioiello di architettura. Sul tetto un campaniletto a vela, decentrato. La luce all'interno entra da cinque monofore, quattro ai lati e una nell'abside semicircolare. C’è un altare in trachite, un elegante arco e una statua lignea del santo.
“Il perché gli uomini moderni non riescono a comprendere la passione degli antichi per le terme, è che noi non sappiamo trarre dal bagno tutto il vantaggio, l'effetto, il piacere e il benessere che se ne può ottenere”. (Roberto Paribeni)
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di Daniela Toti
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