Il Sole Bambino E La Stella 0 Comments

Uno dei miti più affascinanti legati al Capodanno Nuragico è quello del Sole Bambino, una divinità che rappresentava il sole che "rinasce" nel giorno più corto dell'anno, quando la luce torna a prevalere sulle tenebre. Questo mito, tramandato oralmente nel corso dei secoli, celebra la luce come principio vitale e l’inizio di un nuovo ciclo, profondamente legato al solstizio d’inverno.
Si narra che, in questa notte, il Sole Bambino che era stato nascosto nel grembo della terra durante i mesi bui, protetto dagli spiriti benevoli della natura, al momento del solstizio, sarebbe stato “partorito” dalla terra per portare nuova vita e luce al mondo, sotto la protezione della Dea Madre, simbolo della natura e della fertilità.
Durante il solstizio d'inverno, i nuragici celebravano il ritorno del Sole Bambino attraverso cerimonie nei luoghi sacri, come le Le Janas, I Pozzi Sacri e le Fonti Sacre, dove si credeva che il sole fosse accolto simbolicamente.
C’è un’interessante leggenda sarda che racconta di una stella brillante - forse cometa? - che guidava i pastori nuragici verso un luogo sacro durante la notte del solstizio, per accogliere la rinascita del Sole Bambino. Questa narrazione richiama elementi universali di miti solari presenti in molte culture, come la nostra notte dell’Epifania, dove la stella guidò i Re Magi.
La storia del Sole Bambino e il racconto dei Re Magi guidati dalla stella possono avere interessanti analogie, soprattutto nel loro simbolismo universale legato alla luce, alla rinascita e alla guida spirituale. In entrambe le narrazioni, una stella svolge il ruolo di guida, rappresentando simbolicamente la luce che squarcia le tenebre, un segno divino che guida l'umanità verso un evento sacro o una rinascita spirituale.
Nel racconto del Sole Bambino, la stella conduce i pastori nuragici a celebrare la rinascita del sole, un simbolo di rinnovamento e speranza per il nuovo ciclo della vita. Nell'Epifania cristiana, la stella guida i Re Magi verso la nascita di Gesù, il simbolo della luce che illumina l'umanità.
Sebbene l'Epifania venga celebrata il 6 gennaio, essa si colloca idealmente nel periodo che segue il solstizio d'inverno, quando la luce comincia a prevalere sull'oscurità. Questo tema è centrale anche nella leggenda nuragica, dove la rinascita del Sole Bambino è strettamente legata al solstizio. Entrambe le narrazioni riflettono l'antico legame tra il sacro e i ritmi della natura. I pastori nuragici e i Re Magi, come figure simboliche, rappresentano una connessione spirituale con il mondo naturale e celeste.
Queste similitudini evidenziano come molte culture, indipendentemente dalla religione o dalla posizione geografica, abbiano utilizzato i fenomeni celesti come metafore di eventi sacri. La stella, simbolo di speranza e rivelazione, appare in entrambe le storie come ponte tra il mondo terreno e il divino.
Mentre la leggenda del Sole Bambino appartiene al folklore precristiano e riflette un rapporto diretto con i cicli solari, l'Epifania cristiana è legata alla rivelazione del Messia e alla diffusione del cristianesimo. Tuttavia, entrambe le storie condividono un messaggio di speranza e illuminazione spirituale, offrendo una connessione universale tra mito e religione. Queste somiglianze rendono la leggenda del Sole Bambino particolarmente affascinante, unendo antiche tradizioni sarde a simbolismi che trovano eco in altre culture e religioni.
“…(la cometa) s’era piantata là in quel certo punto scelto da essa in mezzo al nero del cielo, e vi restava immobile, energicamente sollevando verso l’alto la coda, scintillando e svariando con la sua candida luce fra le altre innumerevoli stelle ammiccanti.” (Lev Tolstoj, Guerra e Pace)
--
di Daniela Toti
Condividi i tuoi commenti con noi!