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L’Eucalyptus In Sardegna

Quando i cartaginesi, in grande espansione, invasero la Sardegna dal sesto al terzo secolo a.C., con i loro eserciti arrivò dall’Africa anche l’anofele della malaria, che costrinse la popolazione ad una difficile secolare convivenza con la malaria fino al secolo scorso. La progressiva deforestazione e l’abbandono della costa da parte della popolazione, che si sottraeva alle invasioni ritirandosi verso l’interno dell’isola,  favorì la diffusione della malaria, in particolar modo negli stagni dove svernano i Fenicotteri Rosa

Anche in età moderna la deforestazione continuò e l’Isola verde, così ricca di vegetazione, nel giro di un paio di secoli fu pesantemente disboscata, per fornire carbone alle industrie e traversine alle strade ferrate d’Italia. Gramsci in un articolo sull’Avanti del 1919 scrisse: L’Isola di Sardegna fu letteralmente rasa suolo come per un’invasione barbarica. Caddero le foreste. Che ne regolavano il clima e la media delle precipitazioni atmosferiche. La Sardegna d’oggi alternanza di lunghe stagioni aride e di rovesci alluvionati, l’abbiamo ereditata allora”

Niente ferrovia però in Sardegna dove le zone paludose ne rendevano difficile la costruzione. Dopo l’Unità d’Italia però il ministro dell’agricoltura si rese conto che la malaria peggiore, la Plasmodium Falciparum, causava in Sardegna duemila vittime di media all’anno, quindi si rendeva necessario bonificare le zone paludose. 

Un albero fu un validissimo aiuto alla bonifica dei terreni paludosi in Sardegna: l’EucalyptusAll’inizio a metà del ‘900 in Sardegna furono infatti piantati molti alberi di Eucalyptus, per le sue proprietà di drenare il terreno in quanto una pianta è in grado di assorbire 200-300 litri di acqua al giorno, sottraendo l’habitat paludoso all’anofele malarico e bonificando anche l’aria con gli oli balsamici di cui è ricco. È un albero sempreverde che può crescere fino ai 30 metri di altezza, originario dell’Australia e diffuso in Europa circa un secolo fa. È una pianta robusta e può servire da frangivento, preziosa nell’isola molto ventosa. Cresce in fretta e quindi può diventare una valida risorsa di legname e di cellulosa.

Le foglie di Eucalyptus raccolte in estate, scegliendo quelle più lunghe e strette dai rami più vecchi della pianta, e fatte essiccare in locali ben arieggiati, lontani dalla luce diretta al sole si fanno bollire per i suffumigi. I principi attivi contenuti nell’olio essenziale nebulizzati dal calore hanno un'azione mucolitica, virtù espettoranti e decongestionanti. Inoltre le foglie di Eucalyptus sono ricche di sostanze ad azione antispasmodica e balsamica. L’olio essenziale di Eucalyptus per le sue proprietà è utilissimo nelle affezioni delle vie respiratorie, per raffreddori e otiti. E non dimentichiamo l’ottimo Miele di Eucalipto che è uno dei mieli più ricchi di enzimi.

Bisogna però fare molta attenzione perché gli Eucalyptus sono stati usati in Sardegna per rimboschimenti post Incendi e questo è stato un grosso errore perché questa pianta, che come detto è in grado di assorbire molti litri di acqua al giorno, porta ad inaridire ulteriormente zone già percorse dal fuoco, impoverendo anche i terreni vicini a cui sottrae l’acqua.

Le bonifiche e le politiche agro-forestali del secolo scorso contribuirono a risanare la nostra isola, rendendola “unica” con quella bellezza che affascinò anche Karim Aga Khan e la fece diventare negli anni 60 e 70 la Costa Smeralda, il litorale più ambito del Mediterraneo.

 

“Se fossi qui seduto e non avessi / tutti questi pensieri d’intorno / io volerei tra gli eucalipti fruscianti / della mia casa natale” (Claudio Damiani)

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di Daniela Toti

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