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Il "Su Coccu"

Il “Su Coccu”, una pietra nera tonda in genere onice o ossidiana, ma anche turchese e corallo, incastonata tra due coppette in argento, oltre ad essere un ciondolo prezioso e molto bello da vedere, è soprattutto un amuleto contro il malocchio.

Cos'è, esattamente, il malocchio? In alcune  parti, specie nel meridione dell'Italia, si crede che uno sguardo malvagio abbia la capacità di lanciare dei malefici.

Sin dall’antichità, si crede che  l'occhio rappresenti una sorta di relazione con l'interiorità e rifletta il nostro io più segreto: gli occhi, ovvero "lo specchio dell'anima".

Mentre nell’antico Egitto l’occhio del dio Horus simboleggiava il benessere, per il mondo cristiano l’occhio inscritto in un triangolo indica l'onniscienza e l’onnipresenza di Dio.

Dal sacro al profano il passo è breve: il simbolo esoterico “l'Occhio nel Triangolo”  protegge dal malocchio e lo rinvia al mittente.

Tuttora la leggenda popolare crede che con il solo sguardo si possa inviare un sortilegio a persone, animali e piante, facendole ammalare, o addirittura morire, o condizionarne il campo affettivo o quello finanziario.

Per allontanare il malocchio ci sono allora i guaritori con la loro sa meixina de s'ogu, la medicina dell'occhio, che, identificata la presenza del malocchio, lo cura con preghiere, is brebus, e l’acqua, di solito benedetta.

In Sardegna il malocchio è una superstizione molto presente e si usano anche amuleti sia per prevenire che per curare, il più comune dei quali è il “Su Coccu”. Mentre la sua funzione è uguale in tutta l’isola, il nome può variare in “Sa Sabegianel Campidano,  “Pinnadelluin Gallura e Logudoro, “Pinnadeddunell’Oristanese. La pietra nera intende simboleggiare il globo oculare che contrasta, da occhio buono, il male dell’occhio cattivo. Una volta messo addosso, il “Su Coccu” assorbirebbe e neutralizzerebbe le forze malefiche, fino addirittura spezzarsi se il malocchio da contrastare è potente.

In passato c’era un’usanza di fissare sulle culle dei neonati una spilla con il “Su Coccu” per difenderli da tutto ciò che fosse negativo. Era una regalo  delle nonne o delle madrine. Oggi il “Su Coccu” è usato negli orecchini, nei braccialetti e come ciondolo nelle collane.

Interessante sapere che, se una persona è single, si suggerisce il “Su Coccu” di corallo, in quanto si dice che attiri l’amore.

IS BREBUS

Féli e invidia cosa fai

chi pulpa e ossu vói chilivrà?

Anda a l’azza di lu mari

e sulivrigghjia chi sali

e chistu lassalu sta.

Maria cu la Trinitai

ti ponghia li mani.

 

Fiele e invidia cosa fai

che polpa e osso vuoi frantumare?

Vai vicino al mare

e squagliati come il sale

e questo [uomo] lascialo stare.

Maria con la Trinità

le mani ti metterà.

 

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di Daniela Toti

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