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Gli Asinelli Sardi

Chi non conosce bene la Sardegna forse non sa che i Sardi storcono il naso, o peggio, si risentono se invece di chiamarli Sardi qualcuno usa il termine Sardegnoli che, anche italiano, è riferito solo ad animali. Per i Sardi, sardegnolo vale “asino", "asinello” e in particolare riferito alla razza, piuttosto piccola, tipica della Sardegna, il sardignolu "l'asinello". Curiosamente la componente –ign-olo potrebbe richiamare il hinn-ul-u(m) (muletto) in latino e όn-os (asino) in greco e quindi non certamente un normale diminutivo.

Da millenni l’asinello sardo ha intrecciato la propria storia con quella dell’isola aiutando l’agricoltura, i trasporti, gli spostamenti e le imprese di guerra. La striscia scura del mantello grigio, più chiaro sull’addome, sulle occhiaie e sul muso e le piccole dimensioni lo distinguono dalle altre razze asinine italiane.  L’asinello si chiama burriku nelle regioni meridionali, poleddu e ainu usati in Barbagia e nella Sardegna centrale; molente legata all’utilizzo della mola per macinare del grano

La meccanizzazione poi ha sostituito l’asinello alla macina dei cereali, al trasporto dell’acqua e della legna, ai lavori di aratura, relegandolo alla sola utilizzazione della produzione di carne, che ovviamente minaccia l'estinzione di questa razza. Infatti la popolazione asinina complessiva negli ultimi 40 anni si è ridotta da 38.000 a poche migliaia di capi, quella dell’asino sardo intorno alle sole 350 unità.

Fortunatamente dal 2000 il Ministero delle politiche agricole e forestali ha istituito il "Registro anagrafico delle popolazioni equine riconducibili a gruppi etnici locali", tenuto dall'Associazione allevatori italiani, nel quale è stato ammesso, tra le razze asinine, anche l'asino sardo.

È così nata in Sardegna, l’Associazione per la tutela dell'asino sardo: ATAS, e la realizzazione del Parco dell'asino sardo di Mui Muscas, Ortueri, a 182 km fatti in 2 ore e 20 dal Gabbiano Azzurro Hotel & Suites

L’asino sardo, originario dell’Etiopia (Equus aetiopicus), fu introdotto in Sardegna all’inizio del III millennio a.C. con lo sviluppo del commercio marittimo. Dall’Africa orientale passò in Egitto, poi nell’Asia Minore e nell’Egeo, Grecia e penisola balcanica, Sicilia e Sardegna ove, per le particolari condizioni ambientali, pare abbia subito una riduzione della taglia originaria. Presente prevalentemente in Sardegna, l'asino sardo lo è ora anche in Lazio e Umbria, dove è arrivato al seguito dei pastori sardi e dove si trovano diversi allevamenti.

Nell’800 il Marchese di Mores, duca dell’Asinara, importò dall’Egitto l’asino bianco che veniva utilizzato per la soma. L’asino dell’Asinara, autoctono dell’omonima isola, 52 km2 di macchia mediterranea intervallata da aree coltivate, situata a nord ovest della Sardegna e colonia penale chiusa alla fine del secolo scorso.

L’asinello bianco (variazione albina dell’Equus asinus) che abita l’isola dell’Asinara è importante per la sua rarità ma non è un animale del tutto selvatico. Assomiglia molto all’asino sardo comune e la peculiarità che lo distingue questo animale è la colorazione bianca del suo mantello dovuta al gene dell’albinismo e mantenuta per l’isolamento nell’isola. Gli asinelli appena nati sono bellissimi, bianchi bianchi poi da adulti diventano color crema o bianco sporco per la polvere e la sporcizia. Hanno gli occhi celesti e le palpebre rosate. 

Nell’Asinara si stimano un centinaio di asinelli più una ventina distribuiti in Sardegna.  Il Parco, perché il patrimonio genetico di questa specie sia conservato, ha firmato due schemi specifici, con l’Ente Foreste della Sardegna e con la Facoltà di Veterinaria di Sassari, per consentire un continuo monitoraggio sullo stato di salute degli animali.

Ollolai, a due orette scarse e 144 km dal Gabbiano Azzurro Hotel & Suites, ha organizzato quest’estate la 19^ edizione del Palio degli Asinelli, un palio che si corre in notturna, per promuovere e valorizzare l’asinello sardo, che nel passato ha rappresentato un bene prezioso per ogni famiglia Ollolaese. Lo spettacolo per la sua originalità sembra evocare in miniatura il fastoso e famoso “Palio di Siena, con sbandieratori, abiti d’epoca. Attualmente le contrade o vihinados sono cinque, con colori e animali che li contraddistingue: Giallo, Rosso, Verde, Nero e Celeste.

Quindi siamo tutti d’accordo che sardegnolo è solo l’asinello, simpatico e dolce simbolo di un’Isola che gli è grata per il suo lavoro svolto nei secoli.

“…ecco, il tuo Re viene a te; egli è giusto e vittorioso, umile, in groppa a un asino, sopra un puledro, il piccolo dell'asina”. Zaccaria 9:9

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Di Daniela Toti 

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