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Le Spade Nella Roccia

Chi di noi non conosce la leggenda di Excalibur, la mitica spada conficcata nella roccia, che avrebbe consacrato Re l’uomo in grado di estrarla, cosa che riuscì ad  Artù facendolo così diventare il saggio Re della Tavola Rotonda? Ma La Sardegna ci continua a stupire. Nell'affascinante ricerca archeologica sarda sono state rinvenute alcune spade, molto probabilmente votive, conficcate nella roccia dai guerrieri nuragici o Shardana.

Questi reperti sono stati trovati in parecchi siti tra cui a Su Tempiesu di Orune, a Su Mulinu di Villanovafranca. A Sa Sedda 'e Sos Carros è stata rinvenuta una pietra nella quale sono conficcate tre punte spezzate di spade nuragiche di bronzo e a Su Scusorgiu di Villasor, nel basso Campidano, nel 1979 è stato ritrovato un vero tesoro composto di 40 spade di cui una con una rara impugnatura; esistono in Sardegna solo quattro impugnature di quel tipo.

Come afferma la studiosa Silvia Lo Schiavo, è plausibile che le spade votive fossero fissate con la punta in alto alla sommità di templi e santuari, essendo più visibili, per indicare  il luogo di culto. Le spade sono state definite “onnipresenti” perché sono state rinvenute in tutta la Sardegna, comprovando l’affinità culturale tra le popolazioni nuragiche che vissero nell’isola nell’età del bronzo.

Le spade votive nuragiche potrebbero essere state l'offerta dei guerrieri, oppure testimoniano  alleanze fra tribù, o patti fra capi villaggio, o promesse, o contratti.

La loro destinazione votiva sembra essere caratterizzata dal fatto che l'arma non poteva essere adatta al combattimento sia per l’eccessiva lunghezza della lama sia perché la lega di stagno e rame non era sufficiente a garantirne la durezza necessaria per un uso bellico.

Spesso  la spada votiva è stata rinvenuta in luoghi destinati al culto dell' acqua. Nel Santuario Nuragico di Abini a Teti, in provincia di Nuoro,  sono ritrovare alcune centinaia di spade votive.

Chissà nei prossimi anni cosa ci proporranno gli archeologi facendo ulteriori ricerche per meglio definire l’affascinante storia delle spade nella roccia dell’antica incantevole Ichnusa.

La spada deve essere più di una semplice arma; deve essere una risposta alle domande della vita”. (Miyamoto Musashi)

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di Daniela Toti

 

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