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Trenino Verde Della Sardegna

Scriveva in “Mare e Sardegna” David Herbert Lawrence, autore di “L’amante di Lady Chatterley”: Al termine di una lunga salita arriviamo a una stazione dopo una distesa di solitudine. Ogni volta sembra che più avanti non ci sia altro, niente di abitato. E ogni volta arriviamo a una stazione. Un percorso di cento anni fa, il lento piacere dell’avventura di esplorare… oggi è il turismo slow, esperienziale, da assaporare e condire, perché no, di meditazione e introspezione.

Nel 1921, Lawrence attraversava la Sardegna in treno lungo i 438 km della ferrovia storica più lunga d’Italia, godendo del suo fascino ancora selvaggio, della natura inviolata, dagli specchi d’acqua e dal silenzio delle distese solitarie, e infine delle piccole stazioni che appaiono all’improvviso. È lo scartamento ridotto delle ferrovie storiche della Sardegna che ti permettono di godere lentamente il percorso e te lo fanno apprezzare. Infatti Lawrence fu rapito dal fascino innegabile del suo viaggio che ne volle narrare nel suo libro.

Fu dopo la seconda guerra che iniziò una forma di turismo slow ma fu negli anni ottanta che, intuendo la potenzialità turistica, alcune delle linee storiche vennero adibite dall’Azienda Regionale Sarda Trasporti esclusivamente al trasporto turistico, per un viaggio attraverso il meraviglioso verde della Macchia mediterranea, che ancora oggi si può percorrere su quello che nel 1984 venne chiamato “Trenino Verde”

Per valorizzare questa importante risorsa turistica, La Regione Sardegna, nel 2019 ha provveduto ad un cospicuo stanziamento per mettere in sicurezza le linee, la manutenzione e la gestione, potenziare e rinnovare i treni riqualificando le tratte del Trenino Verde. Si potrebbero recuperare le vecchie stazioni per farne posti di ristoro turistico.

Rilanciando le aree interne e le relative risorse e tradizioni del territorio, si potrebbe affiancare al già ben implementato turismo del mare della costa, un’esperienza di turismo lento e accogliente, per impreziosire ancora di più la vacanza in Sardegna.

L’obiettivo è candidare il Trenino Verde a Patrimonio dell’Umanità UNESCO, ma bisogna fare davvero le cose per bene per poter raggiungere un traguardo non semplice ma possibile, elevandolo ad una notorietà turistica a livello internazionale.

Il Trenino Verde, il cui slogan è La ferrovia del Trenino Verde è una storica “porta” che da più di 130 anni collega l’interno della Sardegna alla costa, viaggia su 5 linee: Mandas-Laconi, Palau-Tempio, Macomer-Bosa, Mandas-Seui ed Arbatax-Gairo. Ha un sito dove si possono trovare mensilmente i calendari delle tratte proposte.

I treni utilizzati sono d’epoca. Ci sono tre tipi di locomotori: la Locomotiva a vapore Reggiane del 1931 (usata in occasioni prestigiose o nei film d’epoca); il Locomotore Diesel (che sostituì i mezzi a vapore); l’Automotrice Diesel (progettata sia per la trazione che per trasportare i passeggeri). 

Come carrozze troviamo invece: la Carrozza Passeggeri Bauchiero (del 1913, quella in cui viaggiò Lawrence); il Vagone Passeggeri Breda (1929/1930); il Vagone Passeggeri V2D (degli anni ‘30). 

I percorsi del Trenino Verde possono essere completati da attività come gite in battello sui laghi presenti lungo il percorso, trekking ed escursioni in bici o a cavallo.

“Ma presto cominciamo a salire sulle colline. E presto la coltivazione inizia ad essere intermittente. 

Straordinario come nascono le colline erbose, simili a brughiere vicino al mare: straordinario quanto brulli e disabitati siano i grandi spazi della Sardegna”. 

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di Daniela Toti

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