Costruire Oggi Un Nuraghe Con Tecniche Preistoriche 0 Comments

Costruire Oggi Un Nuraghe Con Tecniche Preistoriche

Attraverso il nostro Blog abbiamo ampiamente raccontato che circa 3700 anni fa, in Sardegna, sono state costruite migliaia di torri di pietra, alte fino a 30 metri con mura larghe anche 4 metri, di forma tronco conica, costruite con blocchi di pietra sovrapposti a secco, cioè non usando la malta per sigillare le pietre tra loro. Furono chiamate "Nuraghi”  da Nur, che significa mucchio di pietre. Queste Torri megalitiche furono le costruzioni più alte, seconde solo alle piramidi d'Egitto. Fu una sorprendente capacità architettonica della civiltà sarda degli anni tra il 1700 e il 1800 a.C. A due o più piani, con camere circolari sovrapposte, erano delle vere fortificazioni, con una torre centrale e altre intorno, circondate da cinta murarie. Le pietre dei nuraghi, is perdas beccias, le pietre vecchie, testimoniano una civiltà evoluta, ancora oggi troppo poco conosciuta e poco valorizzata, di grandi guerrieri e di grandi architetti, creatori e maestri di opere straordinarie.  

Oggi un’iniziativa meritoria, darà larga eco alle costruzioni nuragiche.

l’Associazione Perdas Novas (che si occupa di studio, salvaguardia, valorizzazione e promozione della cultura e della storia della Sardegna) ha organizzato un convegno internazionale sul megalitismo sperimentale, dove presentare il loro progetto per la costruzione di un nuraghe trilobato. 

Lo scopo è di costruirlo nell'arco di vent'anni. "Un'impresa titanica finora mai tentata da nessuno, creare una costruzione megalitica preistorica, restando il più aderente possibile alle probabili e realistiche tecnologie dell' epoca attraverso l'utilizzo dei materiali disponibili sul territorio", spiegano i fratelli Simone e Claudio Ollanu, presidente e vicepresidente dell'associazione Perdas Novas, promotori e coordinatori assieme all'architetta Beatrice Auguadro del progetto "Nuraghe" che coinvolge archeologici accademici, ingegneri, artigiani e rappresentanti delle istituzioni.

Un progetto che intende avvalersi delle scienze di tecniche costruttive e delle ipotesi formulate nel tempo per come tagliare e spostare grandi blocchi di pietra. Nel contempo, le maestranze acquisirebbero abilità nel restaurare adeguatamente i nuraghi esistenti.

Il progetto si sviluppa in tre fasi: 

  1. Un convegno internazionale, che si è tenuto nel novembre ‘23 a Serri, Isili e Gergei, dove si è affrontato il tema del Megalitismo Italiano e Mediterraneo e la Visione del paesaggio megalitico-culturale; si è parlato di Architetture megalitiche e monumentali in Sardegna e le loro caratteristiche costruttive; si è visitato il cantiere sperimentale dove sono state illustrate dal vivo le tecniche costruttive di un nuraghe e le modalità di movimentazione e lavorazione della pietra.

  2. Un cantiere sperimentale:

    1.  per studiare il sistema costruttivo di quella parte del mensolone che poteva reggere la terrazza nuragica, che purtroppo non possiamo più vedere nei nuraghi a tholos della Sardegna perché sono tutte crollate;

    2. la prima fase del progetto, attualmente già in corso, per le prove di costruzione a terra, attraverso uno studio pratico-scientifico; 

    3. e infine il cantiere di archeologia sperimentale Perdas Novas dove, nella seconda fase, verrà costruito integralmente il Nuraghe.

  3. La costituzione di un comitato tecnico scientifico per la creazione del nuraghe in scala reale.

Sarà un laboratorio a cielo aperto nelle campagne di Gergei, sud Sardegna, a 278 km e 3 ore di macchina dal Gabbiano Azzurro Hotel & Suites. abbracciate dalle grandi giare, La Giara di Gesturi, o Sa Jara Manna, e la Giara di Serri. La scelta del piccolo comune nel Sarcidano non è stata fatta a caso. Essendo di origini antichissime custodisce splendidi siti archeologici pre-nuragici e nuragici, fenicio punici e romani e domani custodirà anche il più giovane di tutti i nuraghi.

 

“L’esplorazione del passato è sempre stato uno dei più irresistibili desideri dell’uomo”. (Aly Hassan)

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di Daniela Toti

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