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Parco Regionale Di Tepilora

A soli 73 km e ad un’ora e un quarto di macchina dal Gabbiano Azzurro Hotel & Suites c’è il Parco Regionale di Tepilora. Sono circa 8000 ettari di picchi calcarei e altipiani granitici, di foreste inviolate, sentieri, sorgenti e corsi d'acqua. Dai monti di Lodè al Borgo di Posada, il parco è stato proclamato nel 2017 dall’Unesco “riserva della biosfera”, ossia luogo riconosciuto per sostenibilità ambientale e biodiversità.

Il monte di Tepilora dà il nome all’area protetta, una punta rocciosa triangolare di 530 mt, che spicca sullo scenario dei boschi di Bitti dove vivono i daini. L’aquila reale nidifica nelle vicinanze del monte, e la cima è sorvolata da falchi pellegrini, poiane e sparvieri. Una recente vegetazione di conifere si accompagna alla Macchia Mediterranea, dove vivono cinghiali, donnole, gatti selvatici, lepri, martore e volpi. Crescono anche lecci, ginepri, sughere e olivastri. Nel sottobosco troviamo corbezzoli, rosmarino, mirto, erica e anche orchidee.

Il parco, la cui vetta è Nodu Pedra Orteddu (quasi 1000 mt), è ricco di fonti, alcune nascoste tra il verde fitto, altre che formano delle cascatelle. Il rio Posada ha la foce al confine orientale del parco, collegando i monti con il mare. Tra i canneti e i giunchi che crescono tra le curve del suo delta ci sono i nidi di vari uccelli acquatici, tra i quali il pollo sultano, un uccello acquatico di medio-grande con un’apertura alare di 80-100 cm., che si trova solo in Sardegna. Si può riconoscere dal bellissimo colore, perché da adulto ha il corpo blu-cobalto e il petto azzurro.

È sicuramente il luogo ideale per appassionati di natura e trekking, ma non solo. Anche dal lato storico culturale il parco ha i suoi tesori: il nuraghe San Pietro a Torpè e il nuraghe Romanzesu a Bitti, insediamenti nuragici molto importanti. Vale poi la pena di visitare il borgo medievale di Posada con la roccaforte del giudicato di Gallura, il Castello della Fava, una delle fortezze medioevali meglio conservate della Sardegna. 

Il Castello della Fava, costruito nel XII secolo, prese il suo nome da una leggenda che narra che attorno al 1300 una flotta mussulmana assediò Posada cercando di conquistarla per fame. Ma gli abitanti del borgo, ormai all’estremo delle forze, progettarono un inganno per gli assedianti. Fecero mangiare a un piccione ciò che rimaneva delle loro scorte, una manciata di fave. Lo ferirono e lo liberarono in volo. L’uccello cadde nell’accampamento nemico con lo stomaco pieno. Questo pasto abbondante del piccione fecero credere agli arabi che le scorte del castello fossero ancora abbondanti, facendoli desistere a continuare l’assedio. 

Il Parco, Riserva della Biosfera Tepilora, è la giusta meta per una vacanza in concerto con la natura. Voce di monte, passo di fiume, canto di mare…

 

“Abbiamo bisogno di parchi e di verde. I parchi sono i regali che i padri preparano ai figli e ai nipoti.” (Fabrizio Caramagna)

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di Daniela Toti 

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