Il Santuario Dei Cetacei “Pelagos” 0 Comments

Il Santuario Dei Cetacei “Pelagos”

Come avevamo già anticipato nell’articolo del Principe Torco e le bocche di Bonifacio, nel tratto di mare delle Bocche di Bonifacio si trova il Santuario Dei Cetacei “Pelagos”, una zona marina di 87.500 km² che nasce da un accordo del 1991 tra l’Italia, il Principato di Monaco e la Francia per la protezione dei mammiferi marini che lo frequentano. 

È un’area marina molto ricca di biodiversità. Ci sono circa 8.500 specie di animali microscopici, tra il 4% e il 18% delle specie marine mondiali. In questa zona è presente un numeroso concentramento di cetacei, perché è una zona ricca dove la catena alimentare è garantita. Sappiamo da sempre che «pesce grande mangia pesce piccolo» ed è esattamente questo su cui si basa la catena alimentare marina. 

Come ha stupendamente realizzato l’artista bretone Emmanuel Chapalain nella pavimentazione stradale della Via del Molo di Porto Rotondo, la catena alimentare dell’ecosistema marino ha il primo gradino occupato dalle piante acquatiche, dalle alghe e da alcuni batteri capaci di fare la fotosintesi.

Nel secondo gradino abbiamo plancton, o zooplancton, che include il krill, i piccoli gamberetti, le meduse, i cirripedi, i molluschi e le larve di alcuni pesci. Essi si cibano esclusivamente di alghe e microrganismi. Tra gli erbivori di maggiori dimensioni troviamo il pesce chirurgo e pesce pappagallo, ma anche tartarughe verdi e lamantini.

Occupano il terzo gradino le aringhe e le sarde, che si nutrono di plancton; i granchi, che si nutrono di piccoli molluschi; la maggior parte dei pesci che popolano l’ambiente marino, che si nutrono di molluschi e piccoli crostacei.

Al vertice della catena alimentare ci sono i grandi predatori, onnivori o carnivori, che per nutrirsi consumano le carni degli altri esseri marini. Nel Santuario si possono incontrare i tursiopi, i grandi delfini e le stenelle, piccoli delfini in branchi numerosi, i globicefali ed i grampi (sempre in gruppo), e non è raro incontrare le balenottere del mediterraneo (seconde per dimensioni solo alla balenottera comune) e i capodogli. 

Il Santuario dei Cetacei “Pelagos” è stato infatti creato al fine di tutelare i mammiferi marini di ogni specie e i loro habitat, proteggendoli dagli impatti negativi diretti o indiretti delle attività umane, essendo un "ecosistema di grandi dimensioni" che presenta un notevole interesse scientifico, socio-economico, culturale ed educativo.

Le minacce al Santuario delle attività umane provengono principalmente dal traffico della navigazione commerciale: 12 km di lunghezza in cui ogni anno transitano oltre 3.000 navi con carichi di prodotti chimici, petrolio, gas ed altro e i numerosi traghetti italiani e francesi. Nelle acque internazionali, a 12 miglia dalla costa, in mare aperto vengono versati liquami di ogni genere, ulteriore minaccia al Santuario.

La Capitaneria di Porto de La Maddalena è incaricata al controllo del traffico sicuro della navigazione commerciale. “Le Bocche di Bonifaciodicono dal Parco Nazionalesono uno dei luoghi più rischiosi al mondo dal punto di vista nautico, oltre che uno dei più delicati ecosistemi del Mediterraneo e noi non possiamo continuare a giocare d’azzardo con la natura e la buona sorte. Pretendere che le nostre isole siano protette dal rischio di catastrofi ambientali, è un dovere, oltre che un diritto, di tutti noi”.

 

“Tutte le balene di un gruppo cantano la stessa canzone nello stesso momento; nessuna balena sembra avere la forza creativa per distinguersi e cantare un motivo unico. Invece è come se tutte le balene facessero parte di un gruppo di cantanti gospel, che cantano in coro”. (Marc Hauser, Menti selvagge, 2000)

--

di Daniela Toti

Condividi i tuoi commenti con noi!