Intervista A Maria Romeo il Volto Storico del Nostro Ricevimento 0 Comments

Intervista A Maria Romeo il Volto Storico del Nostro Ricevimento

Sono 30 anni che il sorriso, la professionalità, la gentilezza e l’eleganza nei modi di Maria Romeo accolgono al ricevimento gli ospiti del Gabbiano Azzurro Hotel & Suites.  

Già alla fine della Terza Media la sua scelta era fatta: l’Istituto Alberghiero di Arzachena attendeva la giovane Maria che sapeva esattamente il lavoro che voleva fare da grande. E all’Istituto ha incontrato il suo mentore, il professore di tecnica alberghiera che le ha insegnato con severità e rigore l’ABC della professione: il modo di porsi, la divisa sempre perfetta, la persona sempre curata. Il professore, che era anche direttore d’albergo, portava i suoi studenti all’Hotel dove lavorava perché la teoria dei banchi di scuola potesse essere completata con la pratica del bancone del ricevimento. 

D. Maria, dal secondo anno, grazie all’appoggio dell’Istituto, ha potuto fare prima l’esperienza del lavoro estivo poi dal 1984 a tempo indeterminato all’Hotel De Plum di Olbia fino al 1991. Ma è vero che lei si presentò all’esame di maturità in divisa?

R. Sì. (ha un sorriso affabile che le fa strizzare gli occhi) Stavo già lavorando per cui, non avendo il tempo di cambiarmi, andai all’esame in divisa! Devo confessare che ero davvero orgogliosa di quella uniforme. Avevo portato agli esami una tesina sulla dinamica del legame del ricevimento tra i reparti dell’albergo, che era piaciuta alla commissione d’esame. Continuo ad applicare tale dinamica perché reputo molto importante l’interazione del ricevimento con i vari reparti dell’Hotel.

D. Lasciato il De Plam ha fatto altre esperienze prima di arrivare qui al Gabbiano?

R. Sì, all’Hotel Li Cuncheddi, a sud di Olbia, dove ho lavorato per 2 stagioni, un posto molto bello.

D. Arriviamo quindi al 1993…

R. …quando, nella primavera di quell’anno feci il colloquio qui al Gabbiano Azzurro Hotel & Suites. Posso dire che ci piacemmo subito con la proprietà, in particolar modo con la signora Antonella, con la quale avrei lavorato gomito a gomito. Io ho portato quello che sapevo. Riandando indietro con i ricordi, era un modo diverso di lavorare. Niente PC, per cui avevamo un albo per il booking compilato a mano, come a mano si facevano gli addebiti della cassa. Anche il centralino era particolare, ma non così particolare come quello a spinotti sul quale ci avevano fatto esercitare a scuola. Poi l’evolversi del lavoro con il computer, l’arrivo dell’e-mail che avrebbe sostituito il fax, che a sua volta aveva già sostituito telex.

D. Spiegare oggi ad un giovane addetto al ricevimento l’uso di quegli strumenti è come raccontare loro una storia del passato remoto.

R. Certamente. Quelli erano i mezzi, e li abbiamo usati al meglio. Sono cresciuta nel Gabbiano e con il Gabbiano. È quello che chiamo “il boom di me stessa”. Ho anche fatto con entusiasmo le fiere del turismo all’Estero.

D. Mentre lavorava qui sono nati anche i suoi due bambini.

R. Sarà anche per questo che mi sento in famiglia. Qui ho condiviso i momenti più belli della mia vita, le preoccupazioni, le soddisfazioni. È molto bello il rapporto che ho coltivato all’interno e all’esterno. Noi abbiamo tanti repeaters. Ci scambiamo gli auguri per le feste, quando arrivano mi portano un dono, con alcuni siamo diventati amici. Io qui al lavoro adopero il “noi” perché mi sento a casa mia.

D. Qual è la sua grande soddisfazione quando lavora?

R. Quando riscontro che la mia proposta e descrizione dell’hotel è convincente e ottengo la prenotazione, allora mi dò una simbolica pacca sulla spalla e mi dico con orgoglio che sono una brava venditrice (ride divertita).

D. Ma alla sua crescita professionale si aggiunse l’apertura del Corso di Laurea in Economia e Imprese Del Turismo qui ad Olbia.

R. Una splendida occasione che colsi al volo. Naturalmente lavorando, avendo due bambini e la casa da curare, non l’ho fatto nei tre anni previsti… ma l’ho fatto.

D. Bravissima! Quindi il vero segreto per un ricevimento efficiente?

R. Educazione, rispetto, saper comunicare, sapersi rapportare con chi si ha davanti, aggiungere un’attenzione personale.

D. Una risposta che rispecchia il suo valore, Maria. Si dia una meritata simbolica pacca sulla spalla… e per il futuro?

R. Il futuro sarà attendere qui il pensionamento. Concluderei una carriera in un posto che amo tra gente che stimo.

Grazie Maria, è sempre molto piacevole conversare con lei. Il mio augurio è che questo suo importante percorso prosegua al meglio.

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di Daniela Toti

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