Chiesa Di Stella Maris A Porto Cervo 0 Comments

Chiesa Di Stella Maris A Porto Cervo

La chiesa Stella Maris sorge bianchissima su una piccola altura che sovrasta il golfo di Porto Cervo.  Dalle morbide forme, è una sintesi dello stile mediterraneo. Non appartiene all’architettura tradizionale delle chiese Sarde ma è ben inserita nello scenario della Costa

È un capolavoro di architettura sacra moderna, realizzato dall’architetto Michele Busiri Vici negli anni ’60. È caratterizzato dalla rotondità delle pareti che avvolge la struttura, quasi un richiamo all’arrotolarsi delle onde del mare. Si riferisce all’azzurro del mare anche la cupola. Lungo le pareti si intervallano bassorilievi, figure stilizzate e scolpite sui muri e strani segni non decifrabili. 

Il bianco candido dell’intonaco contrasta con il coppo rossiccio sulle coperture e l’utilizzo del granito dei monoliti. Sono sei monoliti in pietra modellati dal vento che sorreggono una trave in ginepro. C’è il richiamo all’antico culto preistorico sardo che vediamo nei circoli megalitici diffusi in tutta l’isola. Infatti l’architetto ha affermato che l’antica religiosità diventa base per la costruzione del nuovo impianto di fede”

All’esterno due sculture in pietra del maestro Pinuccio Sciola: Scultore e Muralista Sardo omaggiano  Papa Giovanni Paolo II e San Giuseppe. Imponente il campanile a forma conica, sulla punta una croce in ferro battuto e, sopra il portico, una croce con le iniziali della Madonna sulla quale poggiano due colombe. 

La chiesa è a unica navata e all’interno non c’è un angolo.  Varcando il portone centrale in bronzo scolpita dal noto artista Luciano Minguzzi con l’Annunciazione, ci viene incontro l’intenso profumo di ginepro proveniente dai banchi in legno. Vi è un costante richiamo al mare, come l’acquasantiera, una grande conchiglia, e anche le maniglie dei portoni a forma di conchiglie. Tutt’intorno si sviluppano archi e feritoie e la pavimentazione è composta da fette di granito irregolare.

Nella navata laterale destra, il prezioso e suggestivo quadro del '500, la Mater Dolorosa dipinta da El Greco, donata dalla baronessa Tissen-Bentinck. Sull’altare è esposto un crocifisso settecentesco in legno di scuola tedesca. Sopra il portone, un’altra opera preziosa: l'organo a canne napoletano dei fratelli De Martino datato alla fine del Seicento, mentre la Via Crucis illustrata su piastrelle è in una nicchia della parete.

Come è nata Stella Maris? È contemporanea di Porto Cervo, che si affermò negli anni 60 come il paradiso privilegiato per le vacanze del jet set mondiale. Gli anni d’oro dello sfarzo e delle feste sfavillanti della Costa. Ma, come si dice, anche i ricchi pregano. E il parroco Don Raimondo Fresi (1920 - 2008), senza una chiesa in cui poter officiare, iniziò a celebrare la messa nella piazzetta di Porto Cervo, e ogni domenica anche nelle piazzette di Baja Sardinia e Liscia di Vacca.

Il suo sogno però era di avere una chiesa in Costa convincendo i ricchi villeggianti ad aprire il loro cuore (e i portafogli) alla generosità. L’aiuto più grande lo diede il principe Karim Aga Khan  donando il terreno, più un cospicuo contributo che permise di edificare la chiesa che venne intitolata nel 1968 alla Regina del mare; un prezioso aspetto del dialogo interreligioso da parte di un mussulmano aperto alle altre espressioni religiose.

La festa di Stella Maris è il 28 agosto in occasione della quale si svolge una suggestiva processione a mare con la statua di Maria portata a bordo di un’imbarcazione. In estate la Chiesa è generalmente aperta al pubblico.

 

“Deus ti salvit Maria prena de Gratzia, su Segnori est cun tegu, benedita tui inter totu is feminas, e benedetu su frutu de sa entri tua Jesus. Santa Maria, Mama de Deus, prega po nosaterus peccadoris, immoi e in s’ora de sa morti nosta. Amen.”

--

di Daniela Toti

Condividi i tuoi commenti con noi!